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Uccide la compagna, pena dimezzata: "Era disperato e deluso"

Ancora polemiche per una sentenza. Solo 16 anni all'ecuadoregno

Davide Di Santo
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Il pm aveva chiesto 30 anni, e il giudice lo ha condannato a 16 anni perché l'omicida era mosso "da un misto di rabbia e di disperazione, profonda delusione e risentimento" nei confronti della compagna. Il fatto è successo a Genova. La vittima, ecuadoregna come l'assassino Javier Napoleon Pareja Gamboa, si chiamava Jenny Angela Coello Reyes, 46 anni. L'omicidio avvenne nell'aprile del 2018 nel loro appartamento di via Fillak, a Rivarolo. Il ministro dell'Interno Matteo Salvini, commentando la sentenza che ha concesso delle attenuanti generiche a un uomo che aveva ucciso la compagna con diverse coltellate, afferma: "Non ho parole. Non c'è delusione o gelosia che possa giustificare un omicidio. Chi ammazza in questo modo deve marcire in galera".   Il pm aveva chiesto una pena di 30 anni per l'uomo che aveva ucciso la compagna: la colpì con diverse coltellate al petto dopo aver scoperto che non aveva mantenuto la promessa di lasciare l'amante. Il giudice, per questo, ha concesso le attenuanti generiche e lo ha condannato a 16 anni. Nella motivazione della sentenza si legge che l'uomo ha colpito perché mosso "da un misto di rabbia e di disperazione, profonda delusione e risentimento". Lo scrive Il Secolo XIX. Nel dispositivo si evidenzia che l'uomo ha colpito perché mosso "da un misto di rabbia e di disperazione, profonda delusione e risentimento, ha agito sotto la spinta di uno stato d'animo molto intenso, non pretestuoso, né umanamente del tutto incomprensibile". E ancora: "Non ha agito sotto la spinta di un moto di gelosia fine a se stesso, per l'incapacità di accettare che la moglie potesse preferirgli un altro uomo, ma come reazione al comportamento della donna, del tutto contraddittorio che lo ha illuso e disilluso allo stesso tempo". 

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