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"Cara ministra, basta negare. Ecco i danneggiati da vaccino"

L'associazione delle vittime scrive a Grillo: rispetto, i nomi non sono fantasmi. Il commento del direttore Franco Bechis

Nadia Gatti (presidente Condav)
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Gentile Ministro della Salute, Giulia Grillo, le scrivo in qualità di presidente del Condav - Coordinamento Nazionale Danneggiati da Vaccino - in merito alla risposta da Lei data ad una giovane mamma il 30 gennaio scorso a Chieti, che passo a trascriverLe integralmente. Lei le ha detto questo: «Io signora conosco bambini morti per il morbillo, bambini morti con il vaccino non li conosco. Lei ne conosce? No. Allora non fate questa disinformazione perché la gente muore per il morbillo, la gente muore per la meningite, non muore per il vaccino, su questa cosa non transigo». Queste le sue parole. Pur comprendendo la Sua posizione di Ministro della Salute del nostro Paese, nonché di medico, sono qui a rappresentarLe con forza che, purtroppo, i «danneggiati e, in particolare, i deceduti a causa di vaccinazioni» esistono e, pur costituendo una realtà limitata nel panorama vaccinale, rappresentano una «dolorosa ma reale e concreta parte umana della nostra società», la cui esistenza non può e non deve essere smentita o relegata nell'oblio.  Il Condav non ha mai assunto una posizione netta e contraria alle vaccinazioni ma, nel contempo, pretende ed esige rispetto per questa categoria di persone e per le loro famiglie, per cui negare la loro esistenza è per noi inaccettabile. Ogni anno il Condav celebra la Giornata Nazionale in Ricordo delle Persone decedute o rese disabili dai vaccini: si tratta di un elenco di bambini, ragazzi e adulti che, dopo lunghe sofferenze, hanno lasciato i loro cari e a questo elenco, ogni anno si aggiunge un nuovo nome. Ecco la nuova lista: M. T. - 6 anni e A. T. – fratello di M. 4 anni – Veneto; D. D. P. - 9 anni – Abruzzo; E. N. - 7 anni e E. N - fratello di E. 3 anni - Abruzzo: M. S. - 22 mesi – Veneto; F. Z. - 9 mesi – Veneto; I. R. - 7 mesi – Sicilia; C. M. - 33 anni – Puglia: M. C. - 11 anni – Emilia Romagna; E. R. - 16 mesi - Veneto; P. G. - 37 anni - Lombardia; V. M. - 14 anni - Lazio; C. C. - 35 anni - Abruzzo; C. I. - 36 anni - Veneto; S. M. - 34 anni – Abruzzo; G.D.P. - 36 anni – Toscana; G. V. - 11 anni – Emilia Romagna; V. D.P. - 6 anni – Campania; M. O. - 38 anni – Toscana; G. A. - 35 anni – Lombardia; A. D. - 37 anni – Lombardia. Nei confronti di queste persone e delle loro famiglie è d'obbligo essere corretti e rispettosi evitando di continuare a parlare di «inesistenza», sia perché è lo Stato stesso a prevedere in astratto le ipotesi che possano verificarsi gravi danni da vaccino (compreso il decesso), attraverso le normative a Lei note, sia perché in tutti i casi sopra citati, i danni sono stati riconosciuti in seguito ad un rigoroso iter medico-legale e sulla scorta di certificazioni rilasciate da strutture sanitarie pubbliche che hanno attestato caso per caso la correlazione tra vaccino e decesso e laddove si è fatto ricorso a giudizi, questi si sono conclusi con sentenze passate in giudicato. Dunque, parliamo di persone riconosciute e indennizzate dallo Stato italiano. Torno a ripeterLe, On.le Ministro, che comprendo la Sua posizione ma, nel contempo, Le chiedo formalmente un colloquio urgente in primis per il piacere di incontrarLa e, nell'occasione, per testimoniarLe come Presidente Condav alcune esperienze dei nostri danneggiati riconosciuti. Nella certezza di un positivo riscontro, porgo i più ossequiosi e distinti saluti. RISPONDE IL DIRETTORE Non ho avuto dubbi sulla pubblicazione quando ho visto questa lettera aperta al ministro della Salute Giulia Grillo da parte di genitori che hanno vissuto sofferenze non augurabili a nessuno. Non sono un medico né uno scienziato, ma un banalissimo giornalista e quindi non sono in grado di valutare nulla sui vaccini. Ma proprio da giornalista credo di non avere mai visto tanta inutile e incomprensibile violenza verbale in nome di una ancora meno comprensibile "scienza" nei confronti di persone che hanno vissuto drammi sulla propria pelle. Non posso credere che la Grillo pensi quel che le è stato attribuito (sarebbe pure falso come mi assicurano tutti i pediatri con cui ho parlato in privato), e conoscendola un po' non posso nemmeno credere che non abbia rispetto per il dolore altrui. Questa lettera, misuratissima nei toni, è un grido. E il rispetto che viene invocato è solo dovuto. Da chiunque abbia ancora umanità. Franco Bechis

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