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Sea Watch verso lo sbarco: "C'è l'accordo con la Ue"

Dopo il vertice notturno a Palazzo Chigi tra il premier Conte, Salvini e Di Maio. Sei Paesi danno l'ok per la redistribuzione dei migranti

Silvia Sfregola
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L'ok non è ancora ufficiale e definitivo ma sarebbe questione di ore. Un vertice notturno a tre, con il presidente Conte e i due vice Luigi Di Maio e Matteo Salvini, avrebbe permesso di trovare un accordo sul caso dei 47 migranti a bordo della "Sea Watch" e sulla ridistribuzione. Sul tavolo, che fonti riferiscono come "sereno e disteso", la situazione della Ong che ormai da 11 giorni è in rada al largo di Siracusa. "Il governo italiano - si apprende - aspetta la formalizzazione dell'accordo con altri paesi dell'Unione Europea. La situazione, se si realizzerà l'offerta dei cinque Paesi, potrebbe sbloccarsi. L'Esecutivo, tengono a precisare le stesse fonti della maggioranza, non è a rischio. Sul tavolo non c'era il caso Diciotti: se ne discuterà nei prossimi giorni con i necessari approfondimenti". Intanto sulla vicenda è intervenuta anche la Corte di Strasburgo: "No allo sbarco, sì all'assistenza". Al governo italiano è stato solamente chiesto di "prendere tutte le misure necessarie, al più presto, per fornire a tutti i richiedenti adeguate cure mediche, cibo, acqua e forniture di base". Per i minori accompagnati, invece la Corte ha chiesto all'Italia "di fornire una adeguata tutela legale". Con le spalle coperte da questa sentenza l'esecutivo tira avanti dritto per la sua strada. Per il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, i migranti possono sbarcare "solo se prenderanno la via dell'Olanda, che ha assegnato la bandiera alla Sea Watch, o della Germania, paese della Ong. In Italia abbiamo già accolto, e speso, anche troppo". Una linea condivisa pure dal ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli: "Dobbiamo garantire ai migranti viveri, cure e assistenza adeguata ed è quello che stiamo facendo ma non li faremo sbarcare finché la Ue non batte un colpo". Il presidente del Consiglio ha annunciato ieri la disponibilità di 5 paesi Germania, Francia, Portogallo, Romania e Malta, a partecipare alla redistribuzione dei migranti della Sea Watch. Resta invece il niet dell'Olanda nonostante il pressing della coppia Di Maio-Salvini. 

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