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Morte Dj Fabo, la Consulta rinvia: "Intervenga il Parlamento"

Sospeso il processo a Cappato. Un anno di tempo per le Camere

Davide Di Santo
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Sul fine vita c'è un vuoto legislativo che il Parlamento deve colmare. Pertanto il processo in Corte d'assise a Milano che vede imputato Marco Cappato per il suicidio assistito di Dj Fabo resterà "ovviamente sospeso" in attesa che la Corte costituzionale, nel settembre 2019, si pronunci sulla questione di legittimità relativa all'articolo 580 del codice penale sull'aiuto al suicidio. Lo fa presente la Consulta, che depositerà a breve la sua ordinanza sul caso.  Un anno di tempo per Camera e Senato. "L'attuale assetto normativo concernente il fine vita lascia prive di adeguata tutela determinate situazioni costituzionalmente meritevoli di protezione e da bilanciare con altri beni costituzionalmente rilevanti", ha rilevato la Corte Costituzionale che, "per consentire in primo luogo al Parlamento di intervenire con un'appropriata disciplina", di rinviare la trattazione della questione di costituzionalità dell'articolo 580 del codice penale, inerente l'aiuto al suicidio, all'udienza del 24 settembre 2019. Lo comunica Palazzo della Consulta.  LA VICENDA - Un processo storico, quello sulla morte di Dj Fabo, snodo cruciale dal punto di vista giudiziario sul tema del 'fine vita' che nel frattempo ha ricevuto una prima risposta politica, attesa da anni, con la legge sul testamento biologico. Ma anche un processo ad alto livello di emotività, che ha scosso le coscienze, in cui accusa e difesa si sono trovate dalla stessa parte e il vero protagonista è stato il corpo di Fabiano Antoniani, svelato in tutta la sua cruda sofferenza sul grande schermo dell'aula della Corte d'Assise di Milano, con i giudici chiamati a decidere se Marco Cappato è colpevole del reato di 'aiuto al suicidio' per avere accompagnato Dj Fabo a morire in Svizzera. 

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