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Inseguono e picchiano a morte un ladro straniero. Fermati i due killer italiani

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La vittima è un marocchino che aveva con sé attrezzi da scasso

Carlo Antini
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Inseguito in auto, perché ritenuto un ladro, muore dopo essere stato picchiato. Un 43enne marocchino è deceduto nella notte tra sabato e domenica ad Aprilia (Latina). Una macchina dietro l'altra di corsa e quella con a bordo la vittima andata a sbattere contro un muretto. Poi un faccia a faccia, l'aggressione e il decesso. Due uomini, italiani e incensurati, di 46 e 43 anni sono stati denunciati a piede libero per omicidio preterintenzionale dai carabinieri della cittadina laziale. I fatti. All'1.40 della notte scorsa, in una stradina chiusa che si immette su via Guardapasso, c'è un gruppo di abitanti, fermo sotto i palazzi, che si insospettisce all'arrivo di una Renault Megane con targa straniera con due persone a bordo. I residenti della zona pensano si tratti di ladri. Sta di fatto che alcuni si accorgono dell'ingresso dell'auto e lo stesso succede a bordo della vettura appena arrivata, che fa dietrofront, sgomma e scappa. Tre dei residenti salgono su un'altra macchina e danno il la a un inseguimento della durata di circa 5-6 minuti. Ecco che le due auto si portano su un'altra strada che porta verso il mare, la Nettunense. L'auto inseguita, stando alla prima ricostruzione, va a tutta velocità, perde il controllo e finisce contro un muretto a lato della carreggiata. L'uomo alla guida scappa mentre il passeggero, il 43enne marocchino, fa in tempo a scendere, ma poi viene affrontato da due dei tre occupanti dell'altro veicolo. Secondo i primi rilievi dei carabinieri, ha subito qualche colpo ma non sembra, dopo le prime analisi, il corpo di una persona massacrata di botte. Sta di fatto che il migrante resta sull'asfalto: inutili i soccorsi, poco dopo muore. Di certo, l'autopsia in programma lunedì chiarirà meglio la dinamica dei fatti e, in particolare, se il 43enne ha perso la vita per le ferite provocate dall'incidente o per le botte o per entrambi i motivi. Sulla Megane sono stati scoperti degli attrezzi da scasso. I carabinieri hanno trovato una delle due persone denunciate sul luogo del fattaccio, mentre l'altra si era inizialmente allontanata. Le indagini dei militari dell'Arma si affidano anche alle immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nella zona.

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