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Sequestrati 11 mila metri di reti illegali nel Tirreno meridionale

L'operazione della Nave Bruno Gregoretti (CP920) della Guardia Costiera

Silvia Sfregola
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Nella notte tra l'11 ed il 12 luglio Nave Bruno Gregoretti (CP920), Supply Vessel della Guardia Costiera, di base a Napoli, specializzata nell'attività di controllo pesca , nel corso di un'attività di pattugliamento nel Mar Tirreno meridionale, ha individuato al largo di Maratea un peschereccio iscritto nella locale marineria che aveva, sia in mare che a bordo, reti da posta derivanti illegali per un totale di quasi 11.000 mt. Una tipologia di rete vietata dalla normativa, in quanto strumento di pesca non selettivo che costituisce un vero e proprio muro galleggiante, determinando la cattura anche di specie protette come delfini e tartarughe, che rimangono spesso impigliati in tali attrezzi di pesca illegali. Le attrezzature non consentite sono state così sequestrate e trasbordate su Nave Gregoretti, il cui personale ha poi proceduto a contestare gli illeciti e ad elevare sanzioni amministrative che possono raggiungere un importo massimo di 12mila euro. Nell'immediato, è stato inoltre avviato il procedimento per l'assegnazione dei punti, che comporta quale sanzione massima la sospensione del titolo professionale marittimo e della licenza di pesca, rispettivamente per il comandante e per l'armatore del peschereccio. L'operazione condotta la scorsa notte segue le intense attività che hanno impegnato Nave Gregoretti nel periodo tra il 29 maggio e il 30 giugno 2018 nell'ambito del piano di ispezione congiunta JDP (Joint Deployment Plan), previsto dall'Agenzia Comunitaria per il controllo della pesca EFCA (European Fisheries Control Agency) con sede a Vigo (Spagna). Il piano di attività ha visto impegnati gli Stati dell'Unione che si affacciano sul Mediterraneo nello svolgimento di controlli mirati alla tutela del tonno rosso e del pesce spada, effettuati da propri ispettori specializzati. Le attività operative si sono svolte nel basso Tirreno, congiuntamente a quelle sul contrasto all'utilizzo di strumenti da pesca irregolari. Durante tutto il periodo sono state ispezionate 48 unità per un totale di 218 controlli comprensivi di documenti, catture ed attrezzi nonché ispezioni alle catture di tonno rosso vivo trasferito sulle gabbie rimorchiate. Le attività ispettive hanno portato all'elevazione di sanzioni amministrative per un totale di 60.992,66 €, al sequestro di circa 30.000 mt di reti da posta (ai quali si aggiungono gli 11.000 sequestrati la scorsa notte) derivanti illegali e di 309 kg di pescato, proveniente da catture illegali. Le reti oggetto di sequestro rappresentano un grave pericolo per la fauna marina a causa della scarsa selettività delle maglie che le costituiscono. I primi sei mesi dell'anno sono stati un periodo molto inteso per la Guardia Costiera sul fronte della lotta alla pesca illegale ed al contrasto della commercializzazione di prodotto ittico non tracciato e di dubbia provenienza. Il Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera ha operato e coordinato un numero di attività lungo tutto il territorio nazionale che hanno portato ad elevare 2.268 sanzioni amministrative e 206 illeciti penali per un importo complessivo che supera i 5.200.000 €  di sanzioni pecuniarie ed il sequestro di oltre 135.000 kg. di prodotto ittico, pescato o commercializzato in contrasto con le vigenti norme europee e nazionali. La quotidiana presenza in mare di Nave Bruno Gregoretti, con specifici compiti di vigilanza sulla pesca, è parte della strategia del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera volta a prevenire e reprimere le eventuali catture illecite, alla salvaguardia dell'ecosistema marino e alla tutela delle aziende di pesca che operano nella legalità e nel pieno rispetto delle norme contro le gravi distorsioni del mercato ad opera di coloro che operano invece con attrezzature e metodi illegali o in violazione delle norme di sicurezza della navigazione e del lavoro. L'operazione svolta da Nave Gregoretti si inserisce all'interno del programma volto alla tutela del patrimonio ambientale e delle risorse ittiche e biologiche e finanziato dal Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP). L'operazione si è conclusa nella mattinata di ieri, quando a Napoli, nell'ambito del FEAMP 2014-2020, si sono aperti i lavori della tavola rotonda dedicata al controllo del settore pesca, anche attraverso lo scambio di esperienze con il personale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera destinato alle attività di vigilanza e controllo a livello territoriale. L'evento è stato aperto dal saluto del Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, Ammiraglio Ispettore Capo Giovanni Pettorino, e proseguirà oggi con approfondimenti in materia di pesca da parte del personale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera e della Direzione Generale della pesca marittima e dell'acquacoltura del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Le conclusioni dell'incontro sono affidate al Dott. Riccardo Rigillo, Direttore Generale della pesca marittima e dell'acquacoltura del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

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