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Migrante ucciso a fucilate in Calabria. Usb choc: prima vittima di Salvini

La baraccopoli di San Ferdinando

Ma gli inquirenti escludono la pista xenofoba

Davide Di Santo
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Un cittadino del Mali di 29 anni, Sacko Soumali, ucciso e due feriti in una sparatoria avvenuta in località Ex Fornace, a San Calogero, vicino Vibo Valentia. La vittima è stata colpita da alcuni pallettoni sparati con un fucile mentre all'interno di un capannone abbandonato stava prelevando delle lamiere da utilizzare nella baraccopoli di San Ferdinando (Reggio Calabria) ed è morta dopo il trasferimento in ospedale. Feriti lievemente gli altri due.  "Si è fermata una Fiat Panda bianca vecchio modello e un uomo ci ha sparato contro 4 volte", ha detto uno dei feriti. Gli inquirenti starebbero seguendo la pista della vendetta per il furto delle lamiere eed escludono la matrice xenofoba. Una riunione è stata convocata nella Prefettura per programmare un'intensificazione dei controlli nell'area che ospita la tendopoli dove vivono circa 800 migranti.  La vittima, in regola come i due feriti, era un attivista sindacale e l'Unione sindacale di base ha lanciato uno sciopero dei braccianti per lunedì 4 giugno. "'È finita la pacchia', la dottrina di Matteo Salvini, ha fatto scorrere il primo sangue ieri sera in Calabria, il sangue di Soumaila Sacko, migrante maliano di 29 anni sempre in prima fila nelle lotte dell'Unione sindacale di base per i diritti sindacali e sociali dei braccianti. Soumaila è stato ucciso da una delle fucilate sparate da sconosciuti da una sessantina di metri di distanza. Un tiro al bersaglio - diversi i colpi esplosi - contro 'lo straniero', il nero cattivo da rispedire nel paese d'origine. Il triste seguito delle parole pronunciate dal nuovo ministro di polizia", attacca la Usb. "Non è mai la violenza a risolvere alcuni tipi di problemi. Voglio lavorare affinché siano rispettate le leggi o per cambiare le leggi che premiano i delinquenti e puniscono le persone per bene", ha commentato il ministro dell'Interno, Matteo Salvini.

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