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Milano: mamma licenziata, il giudice dà ragione a Ikea

Il Tribunale di Milano ha giudicato «non discriminatorio» il licenziamento di Marica Ricutti

Carlo Antini
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Il Tribunale di Milano ha giudicato «non discriminatorio» il licenziamento di Marica Ricutti, la mamma che ha fatto ricorso e chiesto il reintegro e il risarcimento del danno per essere stata licenziata dal colosso svedese per non avere rispettato i turni di lavoro. Il giudice di Milano ha valutato «gravi» i comportamenti della lavoratrice, al punto tale da «ledere il rapporto di fiducia tra datore e lavoratore». Secondo Ikea, è stata riconosciuta «la gravità dei comportamenti» tenuti dalla ex dipendente e, «conseguentemente, ha confermato la legittimità della decisione di interrompere il rapporto lavorativo». La donna, divorziata con due figli di cui uno disabile, era stata licenziata il 21 novembre dello scorso anno. Per Luca Failla, legale dell'azienda, «la decisione, confermata dai testimoni che sono stati ascoltati durante il procedimento, restituisce la verità dei fatti a una vicenda che in questi mesi è stata interpretata in maniera strumentale e di parte, diffondendo tra l'opinione pubblica un'immagine di Ikea che non corrisponde ai valori che esprime nel suo impegno quotidiano verso clienti, dipendenti e fornitori».

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