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Il Papato di Bergoglio compie cinque anni, luci e ombre di Francesco

Aperture, tabù infranti e cattolici disorientati

Valentina Conti
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Cinque anni domani dal quel «Buonasera!», cinque anni dalla prima visione affacciato alla finestra del Papa arrivato dalla fine del mondo con la croce di metallo appesa al collo. Ognuno di noi quel ricordo ce l'ha impresso bene in mente. Era il 13 marzo 2013 e, a sorpresa, l'Italia e il Mondo si fermarono su quell'immagine bianca sorridente, a cui si dette il nome Francesco. Domani saranno cinque anni di pontificato di Jorge Mario Bergoglio. Entrati nella storia da subito. Un tornado in Vaticano, il pontefice argentino che diede il via alla «rivoluzione della tenerezza». Nelle sue parole, nei suoi gesti e nelle sue scelte, il faro puntato sugli ultimi e le famiglie, accanto a decisioni coraggiose in tema di politiche ecclesiastiche prese con determinazione. Cinque anni di audacia e fede insieme. Di una Chiesa che ha, di certo, alzato la testa sul campo della generosità e della misericordia. Un pontificato forte, spesso scomodo. Dal suo viaggio internazionale in Terra Santa, nel 2014, in poi. Evento dal significato simbolico e oltre. Il primo Papa sudamericano e il primo Papa gesuita della storia. A 33 anni diventato sacerdote, sempre restio ad accettare ruoli curiali, e si nota. Nel suo Paese un trascinatore di folle, a casa nostra amatissimo come una star dal suo popolo e anche tanto discusso. Una forza... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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