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Macerata, Salvini: "Chi spara è un delinquente, l'invasione di migranti porta allo scontro sociale"

Matteo Salvini

Saviano: "Il segretario della Lega mandante morale"

Dario Martini
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"Chiunque spari è un delinquente, a prescindere dal colore della pelle", poi, "è chiaro ed evidente che un'immigrazione fuori controllo, un'invasione come quella organizzata, voluta e finanziata in questi anni, porta allo scontro sociale": così il segretario della Lega, Matteo Salvini, ha commentato l'arresto del 28enne italiano autore della sparatoria a Macerata. "Non vedo l'ora di andare al governo - ha aggiunto il leader del Carroccio a margine della presentazione a San Lazzaro di Savena, nel Bolognese, dei candidati della Lega - per riportare sicurezza, giustizia sociale, serenità in tutta Italia. Quindi nei termini previsti dalla legge, con la certezza della pena - ha concluso Salvini - conto di riportare sicurezza e tranquillità nelle nostre città". Nonostante la pressa di posizione di Salvini, la sinistra ha già iniziato ad addossare alla Lega le colpe di quanto è successo a Macerata. Tra l'altro, l'autore della sparatoria, Luca Traini (incensurato), vicino ad ambienti di estrema destra, era già stato candidato l'anno scorso per la Lega alle elezioni comunali di Corridonia. Un motivo in più, per gli avversari di Salvini, per attaccare il Carroccio. "Quanto accaduto oggi a Macerata dimostra che incitare all'odio e sdoganare il fascismo, come fa Salvini, ha delle conseguenze: può provocare azioni violente e trasforma le nostre città in un far west seminando panico tra i cittadini. Basta odio, Salvini chieda scusa per tutto quello che sta accadendo", scrive su Fb la presidente della Camera Laura Boldrini, esponente di Leu. Il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni che corre alle elezioni con Liberi e Uguali" parla di fatti "devastanti". "Non ci sono altre parole per commentare la furia razzista e omicida del fascista che oggi a Macerata spara sui migranti da un auto e poi fa lo show con saluto romano e bandiera tricolore. Il veleno dei rigurgiti del peggiore passato - prosegue l'esponente di Leu - striscia nelle vene di questo Paese. Il 28enne, che risulta si sia candidato lo scorso anno con la Lega di Salvini, metta da parte il tricolore, non gli appartiene. L'Italia è altro". "I fatti di Macerata confermano che nel nostro Paese c'è un clima di odio i cui responsabili sono i professionisti dell'estremismo politico - sostiene il coordinatore dei Verdi e cofondatore della lista Insieme, Angelo Bonelli - Uno dei massimi interpreti è il capo della Lega, quel Salvini pronto a speculare su ogni cosa. Ringraziamo le forze dell'ordine per aver fermato questo criminale fascista. L'Italia ha bisogno di moderazione e sicurezza per evitare che episodi come questo non accadano più e per assicurare alla giustizia chi si è reso responsabile del feroce delitto della giovane Pamela". E Deborah Serracchiani del Pd rincara la dose: "Il folle che ha sparato su cittadini inermi e contro la sede del pdnetwork a Macerata è un esponente della Lega candidato alle comunali 2017". Poi l'attacco alla Lega: "Chi, come Salvini e Fedriga, fa l'occhiolino agli estremisti prenda immediatamente le distanze". E' c'è chi va ancora oltre: "Il mandante morale dei fatti di Macerata è Matteo Salvini  - scrive Roberto Saviano su Twitter - Lui e le sue parole sconsiderate sono oramai un pericolo mortale per la tenuta democratica. Chi oggi, soprattutto ai massimi livelli istituzionali, non se ne rende conto, sta ipotecando il nostro futuro".

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