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Finto poliziotto lo ricatta sul web: 39enne si uccide

Organizzazione trovava le vittime tra gli utenti di un sito di incontri

Davide Di Santo
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Ricattato da un finto ispettore della polizia postale per la pubblicazione di annunci a sfondo sessuale su siti di incontri, un uomo si è tolto la vita nel Nuorese. La tragica vicenda risale a quattro mesi fa: l'uomo aveva anche pagato 5mila euro di "sanzione", ma non ha retto quando è stato minacciato di ripercussioni sulla sua domanda di assunzione come assistente socio-sanitario. Le indagini su un suicidio sospetto Il caso è venuto alla luce a conclusione di una vasta indagine dei carabinieri del comando provinciale di Nuoro che, proprio partendo dal suicidio, hanno scoperto un'organizzazione dedita alle estorsioni on line, soprattutto nel Nord Italia, con a capo un 39enne piemontese di origini sarde. I militari hanno arrestato 16 persone di cui due sono finite in carcere e 14 ai domiciliari. Quattro sono state invece denunciate a piede libero mentre per un'altra e' stato disposto l'obbligo di dimora. Ricatti a sfondo sessuale La banda, con basi a Torino e Vercelli, ricattava inserzionisti che frequentavano siti di incontri sessuali minacciando possibili ripercussioni sulla loro attività lavorativa e pretendendo il pagamento di "sanzioni" tramite il sedicente ispettore Gigliotti della polizia postale di Roma. Circa 600 le vittime dell'organizzazione accertate dai carabinieri del comando provinciale di Nuoro che anno avviato le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Giorgio Bocciarelli. Tutto è partito dal suicidio nel Nuorese dopo che gli anziani genitori della vittima si erano rivolti ai militari della stazione del paese perche' facessero luce sulla morte del figlio. Gli inquirenti hanno accertato che l'uomo, in attesa di esser assunto come operatore socio-sanitario, era stata contattata dal falso poliziotto che gli aveva chiesto il pagamento di 'sanzioni' per presunte violazioni legate alla pubblicazione di annunci sessuali. La vittima del ricatto, prima di togliersi la vita, ha versato ai suoi aguzzini circa 5.000 euro. "Multe" e finte auto civetta Le indagini si sono poi estese fino a scoprire l'organizzazione composta da 21 persone, tutte con ruoli e compiti ben definiti, che contattava gli inserzionisti di vari siti di annunci commerciali e incontri e acquisiva informazioni dai profili social delle vittime per poi contattarli e ricattarli. I pagamenti avvenivano delle "multe" on line o, in caso di grosse somme (anche 20.000 euro), in contanti. In alcuni casi veniva organizzata anche la messinscena con finte auto "civetta" della polizia. L'operazione dei carabinieri di Nuoro è stata condotta in collaborazione con i comandi provinciali di Torino, Vercelli e Catania. 

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