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Nuda contro le pellicce, sfigurata dalla malattia in tv: le provocazioni di Marina Ripa di Meana

Davide Di Santo
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Si è spenta oggi a Roma all'età di 76 anni Marina Ripa di Meana. Era malata di cancro da oltre 16 anni, come aveva confessato in un'intervista al programma 'Pomeriggio 5' di Barbara D'Urso. Nelle sue ultime apparizioni in tv si era anche presentata con una sorta di 'velo' a coprire il volto sfigurato dai segni che le aveva lasciato la terapia. Nata con il nome di Marina Elide Punturieri il 21 ottobre 1941 a Reggio Calabria la donna, stilista, scrittrice e personaggio televisivo, era nota fra le altre cose per i matrimoni con Alessandro Lante della Rovere, dal quale nacque la figlia Lucrezia, e successivamente con Carlo Ripa di Meana. Dopo gli studi comincia a lavorare come stilista aprendo un atelier di alta moda in Piazza di Spagna, a Roma, insieme con l'amica Paola Ruffo di Calabria, divenuta poi regina del Belgio. In quegli anni diventa una delle protagoniste della vita mondana della Capitale. Sale alla ribalta della cronaca sposando il 10 giugno 1964 Alessandro Lante della Rovere, appartenente all'importante famiglia aristocratica romana. Conosce Moravia e Pasolini, negli anni Settanta ha una tormentata relazione extraconiugale con il pittore Franco Angeli, sulla quale scriverà un libro, 'Cocaina a colazione' (2005), nel quale racconta di essere arrivata a prostituirsi per poter comprare la cocaina al suo amante. Successivamente divorzia e, nel 1982, si sposa in seconde nozze con il marchese Carlo Ripa di Meana: Testimoni della sposa gli scrittori Alberto Moravia e Goffredo Parise, mentre quello dello dello sposo era il leader socialista Bettino Craxi, che continuerà a frequentare anche durante la latitanza di questo a Hammamet. Nel 1987 dalla sua biografia viene tratto il film 'I miei primi 40 anni', diretto da Carlo Vanzina con protagonista Carol Alt. Svariate le sue attività in campo professionale: ha scritto una decina di libri spesso a sfondo autobiografico (ma anche romanzi gialli e sentimentali), e ha diretto un film, il thriller 'Cattive ragazze'(1992) con protagonista Eva Grimaldi. Dagli anni Novanta in poi ha inoltre preso parte, in Italia e in altri paesi, a svariate campagne contro lo sterminio dei cuccioli delle foche, contro l'uso per moda e vanità delle pelli e delle pellicce, contro le corride fino a quella più recente per sensibilizzare sulla diagnosi precoce dei tumori.

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