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Migranti, il Papa accusa i politici: "Si fomenta la paura a fini elettorali"

Davide Di Santo
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"Quanti fomentano la paura nei confronti dei migranti, magari a fini politici, anziché costruire la pace, seminano violenza, discriminazione razziale e xenofobia, che sono fonte di grande preoccupazione per tutti coloro che hanno a cuore la tutela di ogni essere umano". Lo scrive Papa Francesco nel suo Messaggio per la Giornata mondiale della pace 2018 sul tema 'Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace', puntando il dito su una "retorica", "largamente diffusa" in molti Paesi di destinazione "che enfatizza i rischi per la sicurezza nazionale o l'onere dell'accoglienza dei nuovi arrivati, disprezzando così la dignità umana che si deve riconoscere a tutti, in quanto figli e figlie di Dio". Citando san Giovanni Paolo II quando parlava di profughi e delle conseguenze di "una interminabile e orrenda sequela di guerre, di conflitti, di genocidi, di 'pulizie etniche'", che avevano segnato il XX secolo, PAPA Francesco fa notare che nemmeno il XXI secolo "ha finora registrato una vera svolta: i conflitti armati e le altre forme di violenza organizzata continuano a provocare spostamenti di popolazione all'interno dei confini nazionali e oltre". I rifugiati sono "uomini e donne in cerca di pace", scrive il Santo Padre. Lo devono ricordare i cittadini nei Paesi di destinazione e i governanti, invitati a praticare "la virtù della prudenza" per "accogliere, promuovere, proteggere e integrare" i migranti e rifugiati "stabilendo misure pratiche", "nei limiti consentiti dal bene rettamente inteso": e' l'appello del Papa contenuto nel messaggio per la Giornata mondiale della pace che si celebra il 1° gennaio, intitolato quest'anno. La pace, scrive Bergoglio, "è un'aspirazione profonda di tutte le persone e di tutti i popoli, soprattutto di quanti più duramente ne patiscono la mancanza".

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