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C'è anche il pizzo sulle case dei nomadi

Nei campi fino a 2000 euro per assegnare i container. La verità di una mamma: "Abbiamo paura, ci picchiano e ci fanno prostituire"

Mary Tagliazucchi
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«Bande di criminali entrano indisturbati nel campo, aggredendo noi e le nostre famiglie: minacciano, aggrediscono e sfregiano. Ogni mese ci chiedono il pizzo di 1.500/2000 euro sulle case che ci vengono assegnate e se non paghiamo ce le bruciano. Vogliono le nostre figlie di 15 anni per farle prostituire. Ai nostri figli maschi offrono droga per poi convincerli a spacciare e rubare. Siamo senza protezione e abbiamo paura. Vogliamo andare via da qui». A parlare è Iarina (nome di fantasia ndr) che si è rivolta a noi per denunciare lo stato di preoccupazione che lei e gli altri abitanti dei vari campi nomadi dislocati nella Capitale, si trovano ad affrontare quotidianamente. Su questa testimonianza abbiamo anche un video che abbiamo scelto di non mostrare, perché chi parla è minacciato di morte. «Viviamo in baraccopoli paragonabili alle favelas dove la "ragnatela" della criminalità si è estesa, trovando terreno fertile per i suoi traffici. Anche da noi è arrivata la richiesta del "pizzo" per poter vivere nelle nostre case... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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