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Carceri italiane colabrodo: ogni mese evadono in sei

Strutture sovraffollate, pochi agenti e troppi permessi. Ormai scappare di galera è un gioco da ragazzi. Ecco tutti i numeri

Silvia Mancinelli
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Qualche saggio, in un paese lontano, sostiene che il pesce rosso stanco dell'ampolla piccola e vuota possa usare le pinne per scalare il vetro e scappare verso laghi sognati. Così accade che il detenuto richiuso in una cella angusta e spesso affollata rischi la paura del vuoto per calarsi da mura alte con lenzuola strette una all'altra o si infili in tunnel sotterranei scavati da complici all'esterno, come fece Joachin «El Chapo» Guzmàn due anni fa in Messico. Ecco le ultime evasioni tutte italiane che hanno fatto scalpore negli ultimi mesi. LATITANTI IN UNA GROTTA SOGNANDO IL MARE È di nemmeno due settimane fa, era il 28 ottobre, la fuga di Adriano Avolese, Massimo Mangione e Giuseppe Scardino, scappati dal carcere di massima sicurezza «Giuseppe Barraco» a Favignana. Ergastolano il primo, condannati per rapina gli altri due, avevano segato le sbarre della loro cella, legando e imbavagliato il quarto «coinquilino» rimasto all'interno. Calatisi con le lenzuola in piena notte lungo il muro di cinta del carcere, sono sfuggiti... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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