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"Così ho scoperto la vita nascosta dei figli dei preti"

Michael Rezendes svela la nuova inchiesta del Boston Globe: "Parliamo di migliaia di persone, il Vaticano non potrà continuare a tacere"

Costanza Cerasi
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I figli dei preti cattolici e un'inchiesta destinata a fare storia. «Spotlight» del quotidiano Boston Globe (il team di giornalismo investigativo fra i più famosi al mondo) ha pubblicato l'ultimo report sui figli «illegittimi» dei sacerdoti. Michael Rezendes, l'autore dell'articolo (e già vincitore del Premio Pulitzer per il reportage precedente sui preti pedofili), il 16 agosto scorso ha pubblicato il nuovo articolo che adesso rischia di far esplodere un'altra bomba in Vaticano. «I figli dei sacerdoti cattolici vivono nel segreto e nella tristezza» racconta le storie segrete di figli di preti cattolici cresciuti nella vergogna e nella sofferenza. Racconta le storie di alcuni di loro, di come sono venuti a sapere nel corso della loro vita di essere figli «abusivi»; racconta delle difficoltà, dei problemi che hanno dovuto affrontare e delle risposte che la Chiesa non ha dato sul tema negli ultimi anni. Un fenomeno che, a quanto emerge dall'inchiesta del team «Spotlight», sarebbe estremamente diffuso non solo negli Stati Uniti, ma in tantissimi altri Paesi nel mondo: dall'Irlanda, al Messico, al Paraguay. Così sempre lui, Michael Rezendes (che anni fa lanciò con i colleghi l'inchiesta sulla pedofilia del clero negli Stati Uniti con cui si aggiudicò prima il Premio Pulitzer e che poi divenne famosa in tutto il mondo grazie al film Premio Oscar nel 2016 «Spotlight»), racconta a Il Tempo i dettagli dell'ultimo report che ha già avuto un impatto mediatico grandissimo. Com'è nata l'inchiesta? E da dove è partita l'indagine? «L'indagine è partita più o meno un anno fa. Fu Jim Graham (il protagonista della prima storia ndr) a contattarmi e capii subito che aveva una storia interessante da raccontarmi. Inizialmente rimasi stupito del grande lavoro investigativo che aveva svolto, dell' indagine personale sulla sua vita ma soprattutto della sua determinazione. Mi colpì la sua storia personale e la sua sofferenza. Comunque, di solito, mi concentro solo su notizie che hanno un carattere sistemico, non mi concentro mai sulla storia di una singola persona... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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