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In Campania 300mila edifici a rischio

Il "fai da te" edilizio diffuso grazie al permissivismo delle giunte regionali. Per l'Ordine degli Architetti ogni Comune ha nella sua zona rossa cinquemila pratiche di sanatoria sospese

Manuel Fondato
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Oltre settantamila ordinanze di demolizione. E più di trecentomila abusi dichiarati, ma mai «sanati» malgrado siano passati molti anni. Non solo. Secondo l'Ordine degli Architetti, ogni comune nella «zo- na rossa» ha anche 5.000 pratiche di condono sospese. L'abusivismo edilizio, principale imputato dei danni cagionati da un sisma che altrove non ne avrebbe quasi provocati per la magnitudo non elevatissima, è diffuso in tutta la Campania, trovando spesso terreno fertile nelle politiche permissive delle amministrazioni regionali. Ultima quella guidata da Vincenzo De Luca. Solo poche settimane fa infatti, il 20 luglio, è stata approvata la LR 19/2017 (Misure di semplificazione e linee guida di supporto ai Comuni in materia di Governo del Territorio) che fornirà, entro il prossimo 20 settembre, ai Comuni campani linee guida non vincolanti per la regolamentazione di misure alternative all'abbattimento degli edifici abusivi. La Legge prevede che i Comuni, in alternativa alla demolizione, possano acquisire gli immobili abusivi che non siano in contrasto con gli interessi urbanistici, ambientali o di rispetto dell'assetto idrogeologico, per poi locarli o venderli, riservando una preferenza agli «occupanti per necessità». In questo modo, la legge regionale sembra formalizzare il concetto di abusivismo di necessità del ddl Falanga sull'abusivismo, attualmente all'esame... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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