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Allarme Fipronil, blitz dei Nas: sequestrati oltre 90 chili di uova contaminate

L'operazione dei carabinieri a Viterbo e Ancona in 3 allevamenti e in un centro imballaggio

Silvia Sfregola
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Anche l'Italia è sotto la lente d'ingrandimento per le uova contaminate da Fipronil. Sono 60 mila le uova sequestrate per consumo umano e 32.200 quelle destinate all'alimentazione zootecnica. I carabinieri dei Nas, dopo l'allerta scattata da Bruxelles, hanno presentato oggi i primi risultati sull'indagine relativa alle uova al Fipronil, annunciando che sono due gli allevamenti attenzionati: ad Ancona il sequestro ha riguardato 6mila uova e un allevamento con 12mila galline; a Viterbo, 53mila uova destinate a alimentazione umana e 32mila uovadestinate all'alimentazione animale. L'indagine, ha spiegato il comandante dei carabinieri del nucleo speciale, generale Adelmo Lusi nel corso di una conferenza stampa nella sede del corpo speciale anti-sofisticazioni, ha portato a "5 o 6 denunciati che corrispondono a 5 o 6 positività" e in aggiunta "una che riguarda le omelette". Solo oggi, ha aggiunto "ne abbiamo denunciati due, ovvero i responsabili dei due allevamenti di cui abbiamo ricevuto la positività" ad Ancona e Viterbo. I Nas da quando è scoppiato lo scandalo hanno eseguito complessivamente, congiuntamente alle Asl ed anche in autonomia, 253 accessi ispettivi presso allevamenti, centri di distribuzione e lavorazione delle uova, industrie e laboratori di produzione di prodotti dolciari, salse e pasta all'uovo, sequestrando cautelativamente oltre 91000 kg di uova e ovoprodotti (di cui 106 chili penalmente), in attesa dei responsi analitici dei 107 campioni conoscitivi, inviati ai laboratori degli istituti degli zooprofilattici di Teramo e Roma, di cui si è attesa attesa degli esiti. Le prime verifiche sono iniziate nella prima metà di agosto, a seguito dell?attivazione del sistema di allerta europeo (RASFF) per la presenza, nel circuito commerciale di alcuni Paesi del Nord Europa, di uova e prodotti derivati, risultati contaminati dal citato insetticida, il cui uso è vietato negli allevamenti di animali impiegati per produzioni alimentari destinate al consumo umano. Il Ministero della Salute, Autorità nazionale e punto di contatto italiano per la sicurezza alimentare, ha da subito predisposto un piano di verifiche articolato su più fasi. Una prima azione ha riguardato il rintraccio di prodotti pericolosi o sospetti provenienti dall?estero, eseguita in coordinamento tra i carabinieri dei Nas, gli Uffici di Sanità veterinaria in area doganale, gli Uvac (Uffici Veterinari per gli Adempimenti Comunitari), le Regioni e le Asl, al fine di intercettare e bloccare le merci sospette prima della loro distribuzione. Una seconda fase sta interessando un monitoraggio sull?intera filiera del comparto degli ovoprodotti, dagli allevamenti di galline ovaiole e centri di imballaggio delle uova, fino ai prodotti finiti presenti in vendita nei supermercati, passando per gli ovoprodotti e i semilavorati utilizzati nel settore alimentare, includendo anche la carne di pollo. I carabinieri dei Nas hanno partecipato attivamente a tutto il sistema integrato di controllo nazionale, sia nel rintraccio dei flussi commerciali di prodotti esteri a base di uova, indicati come contaminati (sequestrando ovoprodotti liquidi o in polvere nonchè preparati per omelette e dolci destinati principalmente alla ristorazione etnica), sia nelle fasi di campionamento di prodotti nazionali disposto dal Ministero della Salute.

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