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Al via il G7: a Taormina i Grandi per clima, terrorismo e migranti

Trump a Taormina

Dario Martini
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Con la foto di famiglia nello splendido scenario del teatro greco di Taormina si è ufficialmente aperto il G7. Il vertice vedrà impegnati per due giorni i leader di Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Canada, Stati Uniti e Giappone. Al centro dei lavori la lotta al terrorismo e la politica internazionale, con particolare attenzione alle crisi del Medio Oriente e al rapporto con la Russia. Si parlerà anche di clima e migranti. Mentre i capi di stato e di governo sono riuniti a Taormina, sul lungomare di Giardini Naxos vanno in scena le proteste: dalle manifestazioni di Greenpeace e Oxfam al corteo del "no summit". Sul tavolo clima, migranti e terrorismo La riunione dei Grandi della si è aperta in salita. A lasciarlo trasparire era stato già ieri il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, quando arrivando alla nuova sede Nato a Bruxelles per il vertice dell'Alleanza aveva detto che a Taormina si parlerà di "cambiamento climatico, commerci, migrazioni, rapporti con l'Africa", sottolineando che "non sarà un confronto semplice, ma l'Italia cercherà di renderlo un confronto utile, capace di far convergere posizioni". E la conferma giunge dall'amministrazione Usa: Gary Cohn, direttore del National economic council che fornisce consulenza economica al presidente degli Stati Uniti, parlando con i giornalisti che si trovavano a bordo dell'aereo presidenziale durante il volo da Bruxelles alla base di Sigonella, ha spiegato che sarà una discussione "very robust", cioè molto robusta, insomma faticosa, impegnativa. In particolare su due nodi cruciali: il clima e il commercio. Il clima perché Donald Trump dovrà annunciare la sua decisione sull'accordo di Parigi del 2015, da cui vorrebbe ritirarsi, proprio al rientro a Washington. Sul clima "sappiamo (che sarà una discussione robusta, ndr) perché già l'abbiamo avuta con il presidente francese, l'abbiamo avuta con i belgi, l'abbiamo avuta in tutti i bilaterali", ha spiegato Cohn, che sarà a fianco di Trump in alcune parti del G7. Ieri, al termine del bilaterale fra Trump e Macron, l'inquilino dell'Eliseo aveva commentato su Twitter che era stato un "incontro costruttivo e diretto". Quanto al commercio, Cohn ha assicurato che "continueremo a combattere per quello che crediamo sia giusto, cioè un commercio libero ed equo", che per Trump equivale a dire "ti trattiamo come tu ci tratti". E bisognerà capire se e in che modo emergerà nelle discussioni di Taormina il nuovo capitolo del Russiagate, cioè il coinvolgimento del genero di Trump, il marito di Ivanka, Jared Kushner, emerso nella notte da nuove rivelazioni di Washington Post e NBC News. Gran parte della discussione del G7 verterà, probabilmente, sul terrorismo, a pochi giorni dall'attacco di Manchester. È probabile che la premier britannica Theresa May torni con Trump sull'argomento della fuga di notizie sulle indagini, che aveva portato Londra a sospendere la condivisione di informazioni con Washington, situazione che è sembrata invece rientrare in serata. May, in ogni caso, avrà a disposizione solo oggi: ha deciso di anticipare la ripartenza da Taormina e salterà la seconda giornata di lavori. Sui migranti "è stato raggiunto un buon compromesso: si riconosce l'approccio globale al problema, anche a lungo periodo con il coinvolgimento dei paesi di origine e la responsabilità condivisa" hanno spiegato fonti diplomatiche italiane che seguono il dossier. La discussione vera e propria al tavolo del G7 "ci sarà domani" ed è "ovvio si continui a lavorare sui due paragrafi" ad hoc del testo finale, ma "non ci sono problemi" con gli americani, che hanno chiesto maggiore attenzione alla sicurezza. Intanto nella dichiarazione comune per la lotta al terrorismo arriva la condanna contro l'attacco a Manchester. "Noi leader del G7 esprimiamo la nostra più sentita vicinanza e le nostre sentire condoglianze per il brutale attacco e le vittime di Manchester che dimostra come dobbiamo rafforzare i nostri sforzi e trasformare i nostri impegni in azioni" scrivono i leader del G7. "Condanniamo in modo più deciso possibile il terrorismo e tutte le sue manifestazioni: la lotta al terrore rimane una delle maggiori priorità del G7. Siamo uniti nel rendere sicuri i nostri cittadini e preservare i loro valori e stili di vita".

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