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Mafia, arrestati 14 fedelissimi del boss Messina Denaro

Katia Perrini
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"C'e' il latitante che ha i c... unciati (è infuriato), che sarebbe Messina Denaro, che si trova nelle zone nostre e ha i c... unciati... Mettiamo... E vorrebbe ammazzare a qualcuno. Uno, due, tre... quanto?". Le cimici dei carabinieri piazzate nei casolari del Trapanese, captano il dialogo tra mafiosi che svelano la presenza del superlatitante in provincia. Le indagini, culminate oggi nel fermo di 14 fedelissimi di Matteo Messina Denaro, hanno fatto emergere la presenza del capomafia nelle campagne di Marsala nel 2015 e la sua operatività e possibile periodica presenza nella Sicilia occidentale. "Ma qua - aggiunge l'interlocutore nell'intercettazione catturata dalle telecamere degli investigatori - gli ho detto, ci sarebbe da salire là sopra, a littera, lui li dovrebbe ammazzare quelli di la'... e poi scenderebbero piano piano...". L'operazione "Visir" ha disvelato lo stato di tensione nella cosca, tra le più importanti della provincia, e l'intenzione di Messina Denaro di sedare anche con la violenza, "muovendo" il suo "esercito" contro i ribelli. Accertata l'ampia disponibilità di armi e un video riprende alcuni mentre si esercitano a sparare. 

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