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Migranti, Papa Francesco: nel loro volto disprezzato è crocifissa la dignità

Silvia Sfregola
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Nel volto dei migranti, di coloro "che sperimentano il disprezzo perché sono orfani di patria, di casa, di famiglia" possiamo ritrovare quello di "Maria di Magdala e dell'altra Maria" che a passo lento, "tipico di chi va al cimitero, stanco di confusione" andarono a visitare il sepolcro di Gesù dopo il sabato. E' quello di chi "sopporta il peso e il dolore di tanta disumana ingiustizia", di chi "camminando per la città, sente il dolore della miseria, il dolore per lo sfruttamento e la tratta". E' la riflessione di papa Francesco durante la veglia nella notte di Pasqua, dopo aver gridato alla "vergogna" ieri, durante la Via Crucis al Colosseo, per il sangue versato da tanti innocenti. Bergoglio oggi ha rivolto un pensiero anche a chi soffre "solitudine e abbandono perché ha mani troppo rugose" e per chi si vede sottratti i diritti e infrante le aspirazioni, "sotto l?egoismo quotidiano che crocifigge e seppellisce la speranza di molti, sotto la burocrazia paralizzante e sterile che non permette che le cose cambino". "Nel loro dolore - ha detto -, esse hanno il volto di tutti quelli che, camminando per la città, vedono crocifissa la dignità". La veglia, come ogni anno, ha avuto inizio nell'atrio della Basilica con la benedizione del fuoco e la preparazione del cero pasquale. Alla processione verso l'altare, con il cero acceso e il canto dell'Exultet, dopo la Liturgia della Parola c'è stata quella battesimale, durante la quale il papa ha battezzato 11 neofiti da Spagna, Repubblica Ceca, Italia, Stati Uniti, Albania, Malta, Malesia e Cina. "Con la Risurrezione - ha detto - Cristo non ha solamente ribaltato la pietra del sepolcro, ma vuole anche far saltare tutte le barriere che ci chiudono nei nostri sterili pessimismi, nei nostri calcolati mondi concettuali che ci allontanano dalla vita, nelle nostre ossessionate ricerche di sicurezza e nelle smisurate ambizioni capaci di giocare con la dignità altrui".

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