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Da Arquata a Montecitorio la rabbia dei terremotati: "Pronti a paralizzare l'Italia"

(foto Sara Cervelli)

Davide Di Santo
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"È dal 15 gennaio che manifestiamo. Significa che lo Stato ha fallito. Ci hanno detto che non ci avrebbero lasciati soli, sono riusciti ad abbandonarci". C'è rabbia e stanchezza nelle parole dei manifestanti delle zone terremotate del Centro Italia, che oggi sono scesi in piazza per chiedere attenzione, ascolto e fatti. Un tavolo tecnico per prima cosa, che coinvolga il Governo, la protezione civile e i capigruppo dei partiti entro una settimana, altrimenti, assicurano, ci saranno nuove proteste in tutta Italia. Oggi i terremotati hanno organizzato dieci presidi sui territori colpiti e uno davanti a Montecitorio, che poi, snodandosi per le stradine del centro storico della Capitale, ha raggiunto il Pantheon. Con alcuni trattori hanno bloccato la via Salaria all'altezza di Amatrice, Norcia e Arquata. "Il reale problema - spiega una coltivatrice di Torrita di Amatrice - è che le nostre terre sono abbandonate dal 24 agosto. Si sta pensando a ricostruire scuole, cinema, ospedali. Ma il problema vero è lo spopolamento. Era importante far rimanere la nostra gente sul proprio territorio, perché sarebbe significato far ripartire il territorio". "Non si sta più parlando di viabilità - aggiunge una manifestante - Dobbiamo fare le strade altrimenti restiamo isolati. La gente non può raggiungere Amatrice, ma come facciamo a far ripartire il territorio?". "La situazione del Centro Italia si aggrava di giorno in giorno - si legge nel manifesto-volantino che annunciava la manifestazione -. A quasi otto mesi dal primo sisma quello che rimane dei nostri paesi sono solo le macerie. Il Centro Italia sta morendo e nessuno interviene, ci avevano detto che non ci avrebbero lasciati soli, e invece l'hanno fatto". "La situazione è critica - ha commentato un altro terremotato in presidio a Grisciano, in provincia di Rieti - i politici ci hanno detto un sacco di bugie". Una commerciante chiede il ripristino dei negozi colpiti a costo zero: "Non possiamo accendere mutui per pagare l'Iva". Il premier Paolo Gentiloni, però, da Cernobbio assicura che l'impegno del Governo per le aree del Centro Italia colpite dal terremoto rimane una "priorità assoluta". "L'impegno sul terremoto resta una priorità assoluta e lo affronteremo con l'impegno e le risorse che sono necessarie".

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