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Sbloccato il cellulare di Tiziana Cantone, svolta nelle indagini sul suicidio

cantone

Katia Perrini
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Da un lato l'inchiesta giudiziaria, con lo sblocco del telefono cellulare, dall'altro il reclamo presentato al garante della privacy per l'oscuramento di quei siti che ancora pubblicano i video hard, che dovrebbe ottenere una risposta «a breve». Una doppia svolta attesa dalla famiglia di Tiziana Cantone, la 31enne che si è suicidato il 13 settembre 2016 a Mugnano (Napoli) dopo la diffusione di alcuni suoi video hard sul web. La notizia dell'apertura del telefono cellulare di Tiziana da parte dei Carabinieri, nell'ambito delle indagini coordinate dalla Procura di Napoli Nord, può rappresentare il momento chiave di una vicenda «che sappiamo essere estremamente complessa e delicata», spiega l'avvocato Andrea Orefice, difensore della madre di Tiziana Cantone. In attesa che il recupero degli ultimi messaggi inviati da Tiziana prima di togliersi la vita dia i suoi frutti dal punto di vista investigativo, l'avvocato Orefice ribadisce «piena fiducia negli inquirenti sperando che si riesca a fare luce su quanto avvenuto e sulle responsabilità che ci sono dietro la morte di Tiziana».

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