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Rigopiano, non si scava più. Il bilancio finale è di 29 morti e 11 sopravvissuti

Davide Di Santo
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La ricerca è finita, non ci sono più corpi sotto le macerie dell'Hotel Rigopiano. Ad oltre una settimana dalla slavina che ha ricoperto di neve l'albergo, intrappolando una quarantina di persone, c'è il bilancio definitivo: le vittime sono 29, tutte provenienti da Centro o Sud Italia tranne un uomo senegalese, mentre i superstiti sono 11. Le ricerche e i sopravvissuti Gli 11 superstiti sono il cuoco Giampiero Parete e il "tuttofare" dell'hotel Fabio Salzetta: i due si erano rifugiati in auto, fuori dall'albergo, e sono stati recuperati poche ore dopo la valanga. A loro si sono aggiunti nei giorni successivi altre 9 persone: la moglie di Parete, Adriana Vranceanu, e quattro bambini (i piccoli Ludovica Parete e Gianfilippo Parete, Edoardo Di Carlo e Samuel Di Michelangelo). Tra gli altri adulti messi in salvo Giampaolo Matrone (operato con successo al braccio destro), Francesca Bronzi e la coppia di fidanzati Vincenzo Forti e Giorgia Galassi. Proprio quest'ultimi hanno descritto il dramma vissuto nell'albergo in una conferenza stampa (GUARDA IL VIDEO)  La conferenza al centro dei soccorsi Penne "Senso di umanità, coraggio e generosità", sono i tre caratteri mostrati dai soccorritori, a cui "tutta l'Italia è grata" ha detto il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico, oggi in conferenza stampa al centro dei soccorsi a Penne. "La conferenza - ha spiegato - è anche l'occasione per esprimere un ringraziamento a questa comunità: sindaco e cittadini hanno manifestato grande attenzione nei confronti di tutti, capendo che le squadre di soccorso erano impegnate in attività particolarmente rischiose". "I soccorritori hanno portato all'estremo le attività operative di ricerca e soccorso all'Hotel Rigopiano" ha detto il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio che ha espresso un "ringraziamento a tutti gli operatori". "Al centro di coordinamento di Penne - ha ricordato Curcio - sono presenti tutte le componenti della ricerca, del soccorso, della Protezione civile. È un sistema del Paese, è un'eccellenza, e si è dato prova di come il sistema può essere coeso - ha spiegato - Ora, però, bisogna, prendere ciò che di buono si può trarre dalla parte operativa, studiando anche i momenti più critici". Le prime autopsie: "Nessun morto solo per ipotermia"  Nel punto pomeridiano di ieri con la stampa il procuratore aggiunto di Pescara, Cristina Tedeschini, ha parlato dei risultati sulle autopsie delle prime 6 vittime: "Molti morti per schiacciamento, altri per varie concause concorrenti: schiacciamento, asfissia, ipotermia. Nessuno, a quanto ci risulta, è morto per solo assideramento quindi - ha aggiunto la pm - in questi primi sei casi eventuali ritardi nei soccorsi non sarebbero stati causa diretta di morte. Ma altre sei autopsie sono in programma, e comunque le eseguiremo su ogni vittima" ha dichiarato Tedeschini. Non è però d'accordo il legale di parte della famiglia di una delle vittime, Gabriele D'Angelo che invece ha accusato: "Non ci sono segni di traumi né di asfissia come emorragie congiuntivali. Secondo noi se fosse stato soccorso entro due ore probabilmente poteva essere salvato". Ma sui soccorsi e sui ritardi è polemica. Il padre di Stefano Feniello, il 28enne ritrovato morto, non riesce a nascondere la sua rabbia dall'ospedale di Pescara: "Io vorrei sapere chi doveva intervenire prima della tragedia - denuncia papà Alessio - Non possiamo recuperare 30 persone in cima ad una montagna ma andiamo sulla Luna. Sono stati sequestrati dentro l'hotel. Nessuno si è preoccupato di andarli a salvare. Qualcuno dovrà pagare, questo schifo in Trentino non esiste. Queste strutture in Abruzzo devono chiudere, si sapeva del rischio valanghe. Perché nessuno si è attivato? Non esistono giustificazioni". Le vittime Il bilancio dei morti è di 29 persone. Venti corpi sono stati già identificati, si tratta di 9 donne e 11 uomini: Rosa Barbara Nobilio e suo marito Piero di Pietro, Nadia Acconciamessa e il marito Sebastiano di Carlo, l'estetista dell'hotel Linda Salzetta, Paola Tommasini, Ilaria De Biase, Luana Biferi, Jessica Tinari, Sara Angelozzi, Marinella Colangeli, il maitre dell'hotel Alessandro Giancaterino, il cameriere Gabriele D'Angelo, Stefano Feniello, Marco Vagnarelli, l'amministratore dell'hotel Roberto Del Rosso, il receptionist Alessandro Riccetti, il rifugiato senegalese Faye Dame, Claudio Baldini, Emanuele Bonifazi.  Le inchieste Sul Rigopiano pende anche l'inchiesta per accertare eventuali responsabilità nella tragedia. "Il fascicolo di indagine è uno solo, è a carico di ignoti e per due qualificazioni giuridiche: disastro colposo e omicidio plurimo colposo", ha spiegato il procuratore aggiunto di Pescara, Cristina Tedeschini. L'inchiesta "riguarda tutte le circostanze relative alla realizzazione di un albergo lì, al suo esercizio, al tema della viabilità rispetto a quella struttura", ha spiegato il magistrato. Indagini in cui, se dovesse emergere che era stata ordinata l'evacuazione della struttura e questo ordine non è stato dato da chi avrebbe dovuto, si potrebbe parlare di responsabilità penale. Tutta questa vicenda - aggiunge il procuratore - apre tanti tavoli di valutazione di responsabilità, il mio è solo quello penale". 

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