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L'astronauta Parmitano è tornato sulla Terra

Luca Parmitano

Conclusa una missione di quasi sei mesi sulla Soyuz. La prima telefonata alla moglie: «Sta alla grande, come se avesse fatto un giro sulle montagne russe». È stato il primo italiano a fare una «passeggiata» nello spazio

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Si è conclusa la missione da record dell'Agenzia spaziale italiana (Asi) che avuto come protagonista Luca Parmitano, astronauta italiano dell'Agenzia spaziale europea (Esa) e maggiore dell'Aeronautica militare. Dopo quasi sei mesi sulla Stazione spaziale internazionale (Iss), oltre 30 esperimenti, due attività extra veicolari e l'attracco di tre navicelle, Luca Parmitano è tornato sulla Terra assieme all'astronauta della Nasa Karen Nyberg e al comandante, il cosmonauta Fyodor Yurchikhin. Parmitano è stato il sesto astronauta italiano ad andare nello spazio e il quinto a mettere piede sulla Iss, ma il primo a effettuare attività extraveicolari. Dopo il viaggio a bordo della Soyuz e l'atterraggio nella notte italiana, alle 3.49, nella steppa del Kazakistan, Parmitano è stato trasferito in elicottero e poi in aereo verso Houston, negli Stati Uniti, dove inizierà un periodo di riabilitazione per riadattarsi alla gravità terrestre, come tutti gli astronauti che rientrano dallo spazio. La missione Volare è terminata, ma il lavoro dell'astronauta non è finito. Ora iniziano le analisi degli scienziati: molti esperimenti richiedono dati forniti dagli astronauti non appena atterrati e Luca Parmitano sarà sottoposto a questionari, biopsie muscolari e altri test medici. «Ho sentito la voce di Luca appena fuori dalla Soyuz e sta alla grande! Come se avesse fatto un giro sulle montagne russe!». Sono le parole scritte sui social network da Kathy, la moglie dell'astronauta italiano che ha seguito il rientro a terra del marito dallo Johnson Space Center, a sud est della città texana. Sganciandosi dalla Iss ieri sera, il viaggio di rientro attraverso l'atmosfera è stato brevissimo: l'equipaggio ha ridotto la propria velocità di crociera da 28.800 chilometri orari in orbita, a zero, nel corso di poco più di tre ore. «Volare è stata una missione straordinaria, eccezionale sotto ogni punto di vista, che ci riempie di orgoglio e soddisfazione», ha dichiarato Enrico Saggese, presidente dell'Agenzia spaziale italiana. «Ancora una volta, oggi più che mai, il nostro Paese ha saputo dimostrare che sa funzionare e che è capace di realizzare importanti progetti di portata internazionale. La missione di Luca Parmitano rappresenta il connubio perfetto tra scienza e ricerca ed è il simbolo della nostra abilità tecnologica - ha proseguito Saggese - Luca Parmitano è stato il primo italiano a fare attività extraveicolari e la sua è stata la prima missione di lunga durata per l'Asi: l'Agenzia spaziale italiana e tutta l'Italia devono esserne orgogliose», ha ricordato il direttore. «Ora attendiamo i risultati delle sperimentazioni effettuate da Parmitano sulla Stazione e, nel frattempo, l'appuntamento è tra un anno, quando sulla casa orbitante approderà la prima italiana: Samantha Cristoforetti», ha concluso. Insieme con Parmitano è rientrata sulla Terra anche la fiaccola olimpica dei Giochi invernali di Sochi 2014, portata sulla stazione spaziale lo scorso giovedì dai tre astronauti che sostituiscono Parmitano, Nyberg e Yurchikhin. Due dei cosmonauti russi a bordo avevano portato la torcia, spenta, fuori dalla stazione per una passeggiata spaziale. All'atterraggio in Kazakistan, la fiaccola è stata data un'ultima volta a Yurchikhin, che sorridendo l'ha presa in mano e agitata per i fotografi. Ora a bordo della Iss ci sono i russi Oleg Kotov, Sergei Ryazansky e Mikhail Tyurin, gli statunitensi Michael Hopkins e Rick Mastracchio, e il giapponese Koichi Wakata.

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