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"Mai spot con i gay". Dove c'è Barilla, c'è caos

CONVEGNO CONFINDUSTRIA - GUIDO MARIA BARILLA, PRESIDENTE BARILLA

Le parole di Guido Barilla, presidente dell'omonimo gruppo, a «La Zanzara» su Radio 24 hanno scatenato un putiferio

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ROMA «Non farei mai uno spot con una famiglia omosessuale. Non per mancanza di rispetto ma perché non la penso come loro, la nostra è una famiglia classica dove la donna ha un ruolo fondamentale». Le parole di Guido Barilla, presidente dell'omonimo gruppo, a «La Zanzara» su Radio 24 hanno scatenato un putiferio. Ma la pasta la mangiano anche i gay, hanno osservato i conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo: «Va bene, se a loro piace la nostra pasta e la nostra comunicazione la mangiano, altrimenti ne mangeranno un'altra. Uno non può piacere sempre a tutti. Io rispetto tutti - aggiunge Barilla - facciano quello che vogliono senza disturbare gli altri. Sono anche favorevole al matrimonio omosessuale, ma non all'adozione in una famiglia gay. Da padre di più figli credo sia molto complesso tirare su dei bambini in una coppia dello stesso sesso». Apriti cielo. La lobby omosessuale si è scatenata. «Dopo le dichiarazioni di Guido Barilla ci chiediamo se dovesse scegliere come testimonial tra Obama e Giovanardi chi sceglierebbe. Il primo è a favore dei matrimoni gay, il secondo è un omofobo. Alla Barilla scegliere le strategie di comunicazione migliori» ha detto Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center. Aurelio Mancuso, di Equality Italia, propone il boicottaggio dei prodotti della casa emiliana. Il ministro Kyenge rincara la dose: «Le dichiarazioni di Barilla si commentano da sole». Roberto Fiore, leader di Forza Nuova esprime invece solidarietà al patron e risponde alla campagna pro gay con una iniziativa di boicottaggio su tutto il territorio nazionale verso i prodotti gayfriendly che avversano il modello di famiglia naturale e idolatrano l'omosessualità: «È tempo che la maggioranza silenziosa degli italiani si organizzi contro i tentativi di trasformare l'Italia in una dittatura del politically correct». «Mi scuso se le mie parole hanno urtato la sensibilità di alcune persone. Nell'intervista volevo semplicemente sottolineare la centralità del ruolo della donna all'interno della Famiglia - ha precisato Guido Barilla - Ho il massimo rispetto per qualunque persona, senza distinzione. Ho il massimo rispetto per i gay e per la libertà di espressione di chiunque. Ribadisco che rispetto i matrimoni tra gay. Barilla nelle sue pubblicità - conclude - rappresenta la famiglia perché questa accoglie chiunque e da sempre si identifica con la nostra marca». Niente da fare: la bagarre è arrivata fino a Montecitorio. Il deputato della Lega Buonanno, dopo che Alessandro Zan (Sel) e Ivan Scalfarotto (Pd) sono intervenuti a fine seduta per stigmatizzare le frasi di Barilla sugli spot senza omosessuali, ha preso un finocchio e lo ha esposto sul banco. Un deputato di Sel, Toni Mattarelli, si è avvicinato al banco della presidenza e ha denunciato la scena al presidente di turno Baldelli. A quel punto si è avvicinato anche Buonanno e si è sfiorata la rissa. Il leghista nel luglio scorso, mentre si discuteva del ddl sulla messa alla prova, aveva definito il partito di Sel «Sodomia e libertà». Anche allora fu bagarre. Ma al di là delle provocazioni di bassa... lega, resta il fatto che le parole di Barilla dimostrano il clima di intolleranza che c'è nella comunità omosessuale. Ormai difendere la sacralità della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna significa automaticamente essere accusati di omofobia. Ma Barilla ha incassato anche tanta solidarietà. Secondo Giovanardi «le intolleranti reazioni che mirano a distruggere la libertà di opinione e di impresa vengono proprio dalle associazioni e dagli uomini politici che vogliono trasformare in reato penalmente perseguibile il sostenere pubblicamente i principi sulla famiglia contenuti nella Costituzione laica e repubblicana». La deputata del Pdl Eugenia Roccella ha definito Barilla «uomo coraggioso, perché ormai ci vuole coraggio a difendere la famiglia formata da un uomo e una donna e magari persino "fondata sul matrimonio". Gli attacchi forsennati delle associazioni gay e l'invito al boicottaggio dimostrano quanto siano fondati i timori per la libertà di espressione avanzati durante il dibattito parlamentare sull'omofobia». Il presidente del Moige, Maria Rita Munizzi, in una nota ha espresso apprezzamento per «la scelta di comunicare il prodotto con la famiglia naturale e, come Costituzione indica, valorizzando il ruolo della donna-madre in casa».

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