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Inchiesta No Tav, anarchico in manette

Arrestato per tentata rapina, sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale. Avrebbe aggredito con altri militanti un poliziotto vicino al cantiere di Chiomonte

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Tentata rapina, sequestro di persona e resistenza aggravata a pubblico ufficiale in concorso. Con queste accuse è finito in manette un militante del movimento anarchico radicale, vicino alle proteste No Tav. Si tratta del 33enne Davide Gioele Giacobbe, originario di Saronno, arrestato a Dumenza (Varese) a seguito delle indagini della Digos di Torino e della polizia stradale di Susa, con la collaborazione Digos di Varese. L'uomo è in carcere per aver aggredito, il 16 novembre 2012, un agente della polizia stradale vicino al cantiere dalla Tav a Chiomonte, sulla SP 233. Giacobbe, con altri attivisti dell'ala estremista del movimento che si oppone alla realizzazione dell'opera ferroviaria, secondo l'accusa avrebbe aggredito un Sovrintendente della Polizia di Stato, in servizio alla Polizia Stradale, incaricato dall'Autorità giudiziaria di svolgere rilievi fotografici su un manufatto abusivo adiacente all'area del cantiere Tav. L'operatore di Polizia fu circondato, bloccato e spintonato da un gruppo di individui, alcuni dei quali incappucciati e armati con pietre ed altro, i quali, nel tentativo di sottrargli la macchina fotografica, lo avevano gravemente minacciato, impedendogli di portare a termine l'incarico. Uno degli aggressori, con la pretesa di ottenere l'apparecchio fotografico, gli aveva gridato: «Ti ammazzo, non sei nessuno, qui sei solo come un cane.. dammi la macchina fotografica o me la prendo io!». All'autovettura usata dal sovrintendente erano stati anche sgonfiati gli pneumatici.

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