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Cinque falsi ciechi stanati dalla Finanza a Napoli

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Sono finiti tutti ai domiciliari con l'accusa di truffa ai danni dello Stato. Sequestrati beni pari a 350.000 euro

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Ancora storie che indignano, in un Paese alle prese con una crisi economica senza precedenti. Sono quelli di quanti continuano a truffare lo Stato incassando pensioni per false invalidità. Il giro di vite della Finanza questa volta c'è stato nel Napoletano, dove cinque falsi ciechi sono finiti ai domiciliari. Uno timbrava il cartellino marcatempo, saliva e scendeva per rampe di scale senza aiuto, osservava le vetrine attentamente con la moglie prima di fare compere. Peccato che, almeno sulla carta, fosse cieco assoluto dal 2000 e come tale percepisse l'indennità di invalidità. È un dipendente del II policlinico di Napoli, residente a Qualiano. Oltre agli arresti domiciliari, nei confronti dei cinque falsi invalidi sono state disposte misure patrimoniali con il sequestrao di beni complessivamente per 350.000 euro. I cinque devono rispondere di truffa aggravata ai danni dello Stato. A evidenziare la falsità delle attestazioni delle documentazioni mediche presentate, anche filmati girati dagli investigatori che testimoniano come fossero dotati di comune capacità visiva, contrariamente a quanto risultava dai verbali delle commissioni sanitarie. Un altro cieco assoluto di Bacoli dal 2003, impiegato dell'Inps, scansava gli ostacoli senza problemi. Un cieco assoluto di Quarto, con erogazioni dal 1997, attraversava agli incroci senza problemi e mandava avanti senza aiuto la sua pescheria. Una donna di Quarto, invece, cieca parziale, è stata ripresa mentre leggeva tranquillamente volantini pubblicitari.

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