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Lanciato «Vega» il vettore europeo made in Italy

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Il presidente del Consiglio Letta: «Questo successo dimostra che la ricerca è il volano della crescita»

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Lanciato con successo dalla base europea di Kourou, nella Guyana francese, come la prima volta poco più di un anno fa, il nuovo vettore spaziale italiano «Vega». Per il lanciatore, il cui programma è finanziato per oltre il 65% dall'Agenzia spaziale Italiana (Asi), si tratta inoltre del primo volo commerciale. Il razzo per piccoli carichi, al quale il nostro paese lavora dagli anni Novanta, in questa missione ha portato in orbita un satellite istituzionale e i primi due carichi commerciali: il satellite Proba-V, dell'Agenzia Spaziale Italiana, che effettuerà un censimento globale della vegetazione della Terra, il satellite vietnamita Vnredsat e una piccola missione di ricerca dell'Estonia. Rispetto al volo inaugurale Vega è ancora più italiano: da adesso anche il «cervello» del lanciatore - spiega una nota dell'Asi, cioè il suo programma di guida, navigazione e controllo è interamente made in Italy. «Il secondo grande successo di Vega - ha dichiarato Enrico Saggese, presidente dell'Asi - conferma il ruolo di eccellenza dell'Italia nel settore spaziale. Vega è il fiore all'occhiello del nostro paese, il suo elevato valore industriale ci rende protagonisti nello scenario mondiale. L'era commerciale iniziata oggi ci vede impegnati anche nell'evoluzione di Vega, sia assicurando la sua costante progressione tecnologica, sia migliorando le caratteristiche delle capacità di carico, in modo da permettere una programmazione di diversi lanci l'anno. Da oggi - ha aggiunto - inizia a essere sempre più evidente il potenziale di questo piccolo lanciatore, così agile e versatile da renderci estremamente competitivi, a livello internazionale, in un settore strategico». Con il lancio di oggi ha preso l'avvio il programma «Verta» dell'Esa, il cui obiettivo è quello di dimostrare la versatilità del lanciatore Vega su una molteplicità di missioni differenti; i lanci previsti nel programma sono cinque. Ad oggi il costo di un volo è di 35 milioni di euro, ma si prevede di introdurre diversi miglioramenti anche con l'obiettivo della riduzione del costo di lancio. «Il successo del volo del lanciatore europeo Vega, avvenuto stanotte dalla base europea di Kourou, conferma come gli investimenti in ricerca e innovazione generino un modello di made in Italy ad alta tecnologia, che può e deve rappresentare un volano per la crescita economica del Paese e dell'Europa, anche e soprattutto in epoca di crisi» ha detto il presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta. C'è infatti un pool di industrie italiane, ad alta innovazione tecnologica, dietro la prima missione operativa del «Vettore Europeo di Generazione Avanzata»: il programma Vega è stato finanziato in ambito Esa per il 65 % dall'Agenzia Spaziale Italiana, con la partecipazione anche di Francia, Olanda, Svizzera, Belgio, Spagna e Svezia. L'Agenzia Spaziale Italiana svolge un duplice ruolo, da un lato finanzia il programma dell'Esa, e dall'altro attraverso la società partecipata Elv SpA consente la realizzazione industriale del sistema. La società, partecipata al 70% da Avio ed al 30% da Asi, è infatti il primo contraente industriale dell'Esa per lo sviluppo del Vega. Ma al progetto hanno partecipato numerose aziende italiane: dal principale partner industriale Avio, al contributo di Cira, Mbda, e Telespazio. La joint venture tra Finmeccanica (67%) e Thales (33%), partecipa al programma europeo Vega non solo confermando il proprio ruolo di operatore internazionale nel campo dei servizi spaziali, ma anche posizionandosi come unica azienda Italiana a partecipare alle attività di sviluppo di entrambi i segmenti del programma, di terra e di volo. In particolare, Telespazio fornisce i sottosistemi software del centro di controllo e la nuova versione del software di volo, oltre a supportare il lancio di Vega dal Centro spaziale di Kourou, fornendo servizi di telecomunicazioni, radar e telemetria attraverso la controllata Telespazio France. Ma non solo. Presso il Centro di Kourou hanno lavorato, nell'ambito del Segmento di terra, anche Vitrociset, Cgs, Selex Es, e sono inoltre presenti le società partecipate, Europropulsion e Regulus, per la produzione dei motori.

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