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Nasce un centro per la famiglia a Nazareth

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Il progetto, presentato dal presidente del Pontificio consiglio mons. Paglia, costerà 12 milioni di euro. Era un desiderio di Giovanni Paolo II. A Milano il card. Scola difende il matrimonio tra uomo e donna

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Il vescovo Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, ha presentato ieri la Fondazione vaticana «Centro internazionale Famiglia di Nazareth». Un nuovo organismo con una «mission» ben precisa: realizzare, finalmente, un centro internazionale a Nazareth, dove Gesù visse con Maria e Giuseppe, «come segno d'incoraggiamento per le famiglie di tutto il mondo». Era il desiderio di Giovanni Paolo II, ha ricordato mons. Paglia, dopo il II incontro mondiale delle famiglie a Rio nel 1997. Purtroppo il progetto ha visto ostacoli e rallentamenti, tanto che sembrava quasi che non dovesse andare avanti. Invece nel 2009 «alla vigilia del Viaggio pastorale in Terra Santa di Papa Benedetto XVI, la Segreteria di Stato e il nuovo Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, il card. Antonelli, decidono di recuperare l'iniziativa e di verificare la disponibilità del Movimento ecclesiale Rinnovamento nello Spirito ad assumere la responsabilità progettuale». Il centro servirà a formare i genitori, funzionarà come osservatorio di studio della pastorale familiare, soprattutto in Terra Santa, sosterrà le famiglie in difficoltà. La struttura, ha spiegato Salvatore Martinez, presidente italiano del Rinnovamento nello Spirito, «sorgerà sulla sommità della collina che domina Nazareth e la Basilica dell'Annunciazione». Nel centro sono previsti un Auditorium da 500 posti; un Centro pastorale diocesano; sale d'incontro e di studio; una Chiesa da 500 posti; un Alloggio per la Comunità residenziale; un Albergo con 100 camere e un Ristorante pensati per l'accoglienza di famiglie; una Ludoteca e spazi esterni d'intrattenimento per bambini. La costruzione comporterà una spesa di circa 12 milioni di euro. Sul tema della famiglia è intervenuto anche l'arcivescovo di Milano: «Sono convinto che una società civile che non si fonda sul matrimonio tra uomo e donna, aperto alla vita e alla famiglia, è una società meno consistente, meno solida» ha detto il cardinale Angelo Scola, durante un incontro all'auditorium di Milano per la presentazione del suo libro «Non dimentichiamoci di Dio». «Devo avere - ha aggiunto - la possibilità di dire questo, e se non lo faccio tolgo qualcosa alla società».

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