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Si pagherà per visitare Civita di Bagnoregio

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Il biglietto costerà 3 euro. Il sindaco Bigiotti: «Il ricavato servirà a finanziare gli interventi di consolidamento della rupe». I geologi denunciano l'aggravarsi dei fenomeni franosi

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La celebre definizione di Orio Vergani riferita a Civita di Bagnoregio, «la città che muore», sembra tornata tragicamente attuale. Si sta aggravando, infatti, il deterioramento della rupe tufacea su cui si erge il gioiello architettonico della Tuscia. Lo staff di gestione del «Museo Geologico e delle Frane» di Civita di Bagnoregio ha espresso forte preoccupazione per i numerosi fenomeni di instabilità, in costante evoluzione, che interessano i versanti del borgo e le zone circostanti. «Oltre alle frane già attive da anni che ad ogni inverno si ampliano interessando settori sempre più estesi sui versanti - si legge in una nota diffusa dal Comune - i geologi hanno rilevato anche alcuni nuovi fenomeni che si sono attivati negli ultimi mesi. Tali eventi evidenziano con ricorrente drammaticità l'elevata rapidità, varietà e diffusione dei fenomeni erosivi, conseguenza naturale dell'interazione tra le caratteristiche geologiche e geomorfologiche e il regime delle precipitazioni». Il direttore del Museo, Tommaso Ponziani, ribadisce «la fondamentale importanza di una costante opera di prevenzione, possibile solo attuando al più presto un monitoraggio diffuso su tutto il territorio. Intervenire troppo tardi vuol dire spendere tanto e rischiare danni irreparabili». Gli altri geologi del Museo, Andrea Di Cencio e Luca Costantini, illustrano alcuni esempi della situazione attuale e di cosa invece si dovrebbe fare: «Sappiamo che la zona del ponte sarà stabilizzata con fondi regionali, ma in altre zone vi sono molti fenomeni in diversi stadi evolutivi su cui si deve intervenire prima che si verifichino danni più gravi. Ci sono fenomeni nuovi, come lo scorrimento sul versante nord di Civita ben visibile da Lubriano e il crollo sul versante sud che ha interrotto il sentiero per il tunnel, che devono essere monitorati e su cui si deve intervenire rapidamente». Si fa dunque pericolosamente concreto il rischio di crolli di case, strade e manufatti. I geologi si riferiscono tra l'altro alla spalla occidentale del ponticello medievale di fronte all'ingresso a Civita che presenta evidenze di rischio di crollo, alle scarpate di Contrada Carcere e alla zona del Belvedere di Bagnoregio (compresa la famosa Grotta di San Bonaventura), dove i sopralluoghi effettuati nel corso degli ultimi 10 mesi indicano che le fratture si stanno ampliando. Il sindaco Francesco Bigiotti, di fronte alla scarsità di risorse finanziarie, ha deciso di adottare una misura senza precedenti: «Appare evidente che Bagnoregio deve trovare nuovi fondi che consentano di agire tempestivamente ed autonomamente. Occorre quindi intervenire e affrontare la situazione con risolutezza ed efficacia: tra pochi giorni sarà istituito l'ingresso a pagamento a Civita, e i proventi potranno così essere usati per gli interventi più urgenti. Auspico che i cittadini ci sostengano in questa scelta e che i turisti comprendano che pagando un piccolo biglietto di ingresso a Civita daranno il loro importante contributo alla sua salvaguardia». Il biglietto costerà 3 euro. Sono previste riduzioni per gruppi e fasce di età e gratuità e nel biglietto sarà compresa anche la visita al «Museo Geologico e delle Frane». «Con l'aiuto della Pro Loco - conclude il sindaco - organizzeremo nel modo migliore l'accoglienza dei turisti, sfruttando i punti informativi che sono stati realizzati a Piazzale Battaglini e a Mercatello».

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