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Procura favorevole agli arresti domiciliari per Rizzoli

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Era stato arrestato il 14 febbraio per bancarotta fraudolenta

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La Procura della Repubblica di Roma ha espresso parere favorevole alla concessione degli arresti domiciliari al produttore cinematografico Angelo Rizzoli arrestato il 14 febbraio scorso per l'accusa di bancarotta fraudolenta conseguente al fallimento per 30 milioni di euro di quattro società di produzione cinematografiche. Il parere favorevole è stato espresso dai pubblici ministeri Giorgio Orano e Francesco Ciardi accogliendo un'istanza degli avvocati Franco e Francesca Coppi per sottolineare la necessità che Rizzoli non venga portato in carcere a causa delle sue precarie condizioni di salute. Il produttore, che soffre di una grave forma di sclerosi attualmente, è ricoverato nel reparto di massima sicurezza dell'ospedale Sandro Pertini. Accogliendo la richiesta dei difensori i due pubblici ministeri rilevano la sussistenza «di gravi patologie già completamente accertate dal perito nominato dal giudice, patologie che pur costituendo un quadro di radicale incompatibilità con il regime carcerario lasciano sicuramente preferire la prosecuzione della detenzione agli arresti domiciliari che consentano a Rizzoli anche lo svolgimento di una attività fisioterapica in grado di fronteggiare i profili degenerativi della sua patologia». Gli atti sono stati inviati al giudice dell'indagine preliminare Aldo Morgigni il quale dovrà decidere se l'ordinanza di custodia cautelare in carcere decisa al momento dell'arresto possa essere mutata con gli arresti domiciliari.

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