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Baccalà marinato crudo a strappetti. Tra le ricette facili e veloci quella senza cottura

Rosa De Caro
Rosa De Caro

Sono una desperate house wife - mum classe 75. Amo creare e sperimentare in cucina sulla scia di quello che sento dentro. Il mio obiettivo? Stupire i miei ospiti e la mia famiglia. Amo viaggiare nel mondo alla scoperta di culture e tradizioni tipiche. Le mie passioni: la buona cucina, la musica, la moda e tutta l'arte Dimenticavo… sono soprattutto una buona forchetta, amo curiosare e rubare con gli occhi come dicono i grandi maestri! La lettura è uno dei miei hobbies, ma quasi sempre in riva al mare, sorseggiando il mio mohito!

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Da qualche tempo a questa parte le nostre abitudini sociali sono decisamente cambiate. Nonostante io sia una persona alquanto socievole e amante della buona compagnia, ho dovuto rinunciare come molti a vedere i miei amici.

Tuttavia il ricordo dei trascorsi apericena, gustati tutti insieme, mi tornano spesso in mente e con esso l’immagine di un gustosissimo piatto da preparare per coccolare i nostri ospiti: una famosa ricetta di famiglia, che sicuramente lascerà tutti soddisfatti! E’ un piatto a base di pesce che si usava preparare in barca a vela, con pochi ingredienti freschi e senza cottura: il cosiddetto baccalà a “strappetti”.

Lo so, il nome suona strano e non rende giustizia ad una pietanza che invece di gusto ne ha molto. Il fautore di questa deliziosa ricetta è Vanni, lo zio toscano che aveva due grandi passioni: il mare e la terra! Non voglio tralasciare in nessun modo l’amore per la sua adorata moglie Francesca, ma questa è un’altra storia. Era un agronomo e possedeva una barca a vela, sulla quale aveva organizzato meticolosamente una cambusa da far invidia a tutte le barche dell’ Argentario!

Questo piatto era uno dei suoi assi nella manica, lo preparava con passione ed eseguendo alla lettera la ricetta che, a quanto pare, era stata a lui insegnata da altri marinai. Ne conservo una copia scritta di suo pugno che recita così: il baccalà deve essere già spellato e dissalato. Va tagliato a striscioline sottili, dette appunto “strappetti” e messo in un recipiente capiente a macerare con il succo di 5 limoni, aggiungendo qualche scaglia di scorza.

In egual volume del baccalà vanno tagliate a pezzi le verdure che sono: gambi di sedano, carote, ravanelli, cipolla fresca con il suo stelo, prezzemolo. Trascorsa un’ora, va scolato il liquido dal recipiente, si aggiungono le verdure sminuzzate, una presa di origano, pepe e peperoncino. Il tutto deve essere mescolato accuratamente con abbondante olio extra vergine d’oliva. Si lascia riposare il baccalà in frigo per almeno un’ora prima di gustarlo.

Vanni consigliava di consumarlo con fettine di pane bruscato e soprattutto con una fresca ed abbondante dose di vino toscano Ansonica! Trattandosi di una ricetta di famiglia, devo fare una sua precisazione. A Porto Santo Stefano le ricette del baccalà a strappetti sono diverse: questa è quella del “Punta Negra 2 LI 2086”! So che lo zio da lassù ne andrebbe fiero!

I miei ospiti non ne rimarranno delusi e per me, caro zio, sarà un’occasione speciale per ricordarti ancora.

Ricetta per 4 persone del baccalà a strappetti

800 gr di baccalà dissalato e spellato

5 limoni biologici

Sedano, carote, ravanelli, cipolla fresca, prezzemolo q.b.

Peperoncino, pepe, una presa di origano, abbondante olio evo

Pane bruscato a proprio gusto

Vino Ansonica a volontà

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