
Lazio, basta un lampo di DIa
Vittoria ad Empoli e quarto posto con Juve Roma::si decide tutto nelle ultime tre partite

Avanti con fatica vincendo finalmente una partita sporca: tre punti d’oro per la Lazio ad Empoli, timbra il cartellino Dia in avvio poi tanta sofferenza per centrare l’undicesimo successo in trasferta confermandosi nella versione migliore lontano dall’Olimpico. Solito arbitraggio discutibile, stavolta dell’emergente Colombo che sbaglia tutto da entrambe le parti innervosendo una gara che non sembrava accesa. La classifica resta ancora indecifrabile ma perlomeno i biancocelesti non hanno mollato la presa a tre partite dalla fine. C’è sempre l’ammucchiata per i posti nelle
Coppe ma la Lazio è quarta con Roma e Juve, ma virtualmente al sesto posto dopo i risultati di ieri per colpa degli scontri diretti in svantaggio con giallorossi e bianconeri. Tra il sogno Champions e il fallimento di restare fuori da tutto ballano pochi punti: decideranno i famosi dettagli. Baroni sceglie Marusic esterno alto per dare più equilibrio alla squadra, davanti sempre la coppia Dia-Castellanos. Sull’altro fronte D’Aversa senza tanti titolari a centrocampo inventa la coppia composta da Marianucci e Fazzini, quest’ultimo a lungo inseguito nel mercato di gennaio.
La partita è tutta nel lampo iniziale di Dia: dopo 53 secondi sfrutta il lancio di Hysaj e infila Vazquez per il gol decisivo. È la nona rete in campionato dell’attaccante senegalese che ha pagato negli ultimi mesi il rispetto del Ramadan con una serie di prestazioni anonime durante l’inverno. Tant’è, la Lazio ha gestito bene la partita aiutata anche dall’espulsione affrettata dell’arbitro Colombo nei riguardi dell’omonimo attaccante di casa, primo giallo netto, secondo severo ma il giovane di D’Aversa paga anche il calcio dato in testa a Mandas in avvio di gara. Nella ripresa subito Isaksen per Marusic, cambio sbagliato come quelli successivi di Baroni che si incarta senza motivo. Annullato subito il pari di Viti dal Var per fuorigioco, i biancocelesti non affondano mai il colpo, aspettano la partita e rischiano. Anche perché Colombo non aspetta altro che riequilibrare il numero di calciatori in campo: ammonito Pellegrini (giustamente sostituto da Gila, dentro anche Pedro per Zaccagni e poco prima Vecino per Dia), giallo di Hysaj sottovalutato dal tecnico. Il rosso, puntuale, arriva al 75’ per una ingenua trattenuta dell’albanese a Sambia. A quel punto fuori Rovella per Provstgaard, la linea a quattro è formata da tutti centrali ma bisogna battagliare fino all’ultimo secondo. Sempre lui in cattedra, l’arbitro ignora un rigore solare per fallo di Marianucci su Pedro poi Isaksen si divora il raddoppio davanti a Vazquez: dopo cinque minuti di recupero il triplice fischio di Colombo. Tutto è bene quello che finisce bene ma troppa sofferenza per una Lazio che riesce comunque a portare a casa l’undicesima vittoria esterna (eguagliato il record di Sarri del 2022). Ora sabato sera la Juventus per continuare ad inseguire il sogno europeo.
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