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Lazio da urlo, poker al Milan

Sarri terzo: segnano Milinkovic, Zaccgani, Luis Alberto e Felipe Anderson. Olimpico in festa

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Lazio da urlo. Rifila quattro gol al Milan e manda in delirio l’Olimpico. Segnano Milinkovic, Zaccagni che supera Immobile a quota otto gol nella classifica cannonieri, Luis Alberto e Felipe, gara dominata, prestazione super contro i campioni d’Italia sempre più in crisi. Sarri si stropiccia gli occhi in panchina, biancocelesti terzi, chiudono l’andata a un punto dalla seconda, giocano bene, vogliono la Champions dopo aver ritrovato la qualità di un grande mago.
Il tecnico toscano sorprende tutti e dirotta Marusic sulle tracce di Leao che, nella passata stagione, in tre partite su tre aveva distrutto la linea difensiva laziale. A sinistra gioca Hysaj con Lazzari inizialmente in panchina, Romagnoli e Casale completano il reparto arretrato. Per il resto dentro tutto il sestetto qualità con Milinkovic, Cataldi e Luis Alberto a centrocampo, tridente offensivo orfano di Immobile con Pedro, Felipe e Zaccagni. 
Pioli non cambia, chiede ai suoi una reazione dopo la sconfitta in Supercoppa contro l’Inter. Fiducia ai soliti, modulo 4-2-3-1 con Giroud terminale d’attacco, Messias, Diaz e Leao alle spalle. Non c’è l’infortunato Theo Hernandez, gioca Dest reduce da un buon mondiale con gli Usa. 
Vola Olympia davanti a 45.000 spettatori con il settore ospiti stracolmo di milanisti. Si parte e, dopo quattro minuti, subito Lazio avanti e nell’azione c’è l’essenza del calcio sarriano: palla recuperata da Felipe, appoggio per Zaccagni in verticale, doppio velo di Luis Alberto e del brasiliano, Milinkovic trasforma il rigore in movimento con un sinistro docile (il serbo non aveva mai segnato ai rossoneri finora). Milan spaesato che si affida ai cambi di campo di Bennacer per Leao e Dest ma la produzione offensiva di limita a un destro di Tonali parato da Provedel. Invece la Lazio riparte a meraviglia con Sergej, Cataldi e Luis Alberto che mandano fuori giri il centrocampo rossonero (Pioli perde Tomori per infortunio, entra Kjaer). Si accende Pedro che, prima si beve mezza difesa ospiti poi sbaglia la rifinitura.Si riscatta qualche secondo dopo con il filtrante per Marusic che si presenta davanti a Tatarusanu: il portiere respinge su Zaccagni, l’attaccante spinge il pallone del 2-0 in porta. Ancora l’ex veronese fallisce il tris, si va al riposo sul doppio vantaggio tra gli applausi convinti dell’Olimpico.
Si ricomincia con Pioli che inserisce Origi, De Ketealere, e Saelemaekers ma cambia poco. Perché la Lazio martella e rischia solo su una mischia sventata da Hysaj per il resto è un monologo biancoceleste. Felipe imbecca Pedro che viene steso da Kalulu: rigore netto, Luis Alberto cala il tris a metà del secondo tempo. Il Milan non c’è più, il mago pesca Anderson libero in mezzo all’area: 4-0 e tutti a casa e Olimpico in delirio. Entrano Romero e Lazzari per Pedro e Marusic e dopo anche Basic e Marcos Antonio (fuori Sergej e Cataldi). Finisce così: 4-0.

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