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Errori e stanchezza, la Lazio si butta via a Bergamo

l'Atalanta rimonta una squadra incerottata incapace di difendere il doppio vantaggio

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Prima mezz’ora da favola poi la beffa più atroce. Lazio avanti 2-0 in undici minuti ma l’Atalanta rimonta e restituisce con gli interessi l’amarezza dell’andata. Finisce 3-2, la Juve scappa via, pagate le assenze e la stanchezza decisiva per il tracollo. Ora, forse, è meglio guardarsi dietro: tra infortuni e problemi di tenuta fisica c’è poco da stare allegri anche se la Lazio perde l’imbattibilità dopo ventuno partite. 
Inzaghi si presenta senza quattro titolari pesanti: Lulic, Leiva, Luiz Felipe e Marusic sono fuori causa così come i giovani Adekanye e Raul Moro. Il tecnico sceglie Patric, Cataldi e Correa, i tre eroi delle rimonta dell’andata. Gasperini, in tribuna per squalifica, ha tutti a disposizione con la sola esclusione dello squalificato Pasalic mentre Ilicic parte dalla panchina. Davanti c’è la coppia Zapata-Gomez con Malinowski dietro ai due attaccanti. Fischia Orsato nel deserto dello stadio di Bergamo. 
Si parte e dopo cinque minuti è subito vantaggio biancoceleste: Lazzari scappa sulla destra, assist in mezzo per Jony e De Roon, nel tentativo di anticipare lo spagnolo, infila la sua porta. Lazio padrona del campo e, all’11’, Milinkovic trasforma in oro un passaggio di Luis Alberto con un destro telecomandato da venti metri che fa 0-2. La reazione atalantina è veemente ma Zapata non è preciso nella ribattuta di Strakosha su una conclusione ravvicinata di Gomez. Immobile fallisce il colpo del ko sull’ennesima rifinitura di Lazzari ma l’errore difensivo è dietro l’angolo. Proprio il terzino biancoceleste si fa saltare sulla testa da Gosens che accorcia lo svantaggio e cambia l’inerzia della sfida (ottava rete in campionato). La Lazio cala, regala campo all’Atalanta che comincia a martellare sulle fasce. Si fanno male Cataldi e Correa, entrano Caicedo e Parolo ma la stanchezza si fa sentire. Al 65’ Malinowski infila Strakosha per il pareggio che ormai era nell’aria. Gasperini inserisce Muriel, Ilicic e Castagne per Zapata e Gosens così come Andrè Anderson e Lukaku dall’altra parte (fuori Radu e Luis Alberto spremuti). C’è solo l’Atalanta che trova il gol del 3-2 con Palomino che sfrutta l’uscita sbagliata di Strakosha.
Ora la sfida di sabato contro la Fiorentina, sempre in emergenza (l’unico che può recuperare è Marusic). Solo 72 ore per recuperare le energie e subito in campo, poi martedì la trasferta di Torino: in pratica tre partite in sei giorni. L’«acchittatore» di calendari Lotito, se fosse stata vera la singolare teoria che lo definisce il «padrone del calcio», si è dimenticato di favorire la sua creatura. Anche stavolta. 
 

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