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Garlasco, Cassese: "Abbiamo cancellato l'alibi di Stasi". L'intervista a Mattino 5

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Foto: X Mattino Cinque

Luigi Frasca
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Errori, buchi, omissioni. Le indagini del 20007 sul delitto di Chiara Poggi a Garlasco tornano di attualità con la nuova inchiesta che vede al centro Andrea Sempio mentre Alberto Stasi resta l'unico condannato per l'omicidio. A rispondere alle domande della conduttrice Federica Panicucci e dei suoi ospiti a Mattino Cinque, su Canale 5, è Gennaro Cassese, all'epoca a capo dei carabinieri di Vigevano incaricati delle indagini. La scena che si è trovato davanti quel 13 agosto "è una scena che rimane impressa nei ricordi, perché l'ambiente è quello che forse non si percepisce in televisione, è un ambiente abbastanza piccolo, per cui già all'ingresso vieni colpito dalla quantità di sangue che troviamo sul pavimento vicino alle pareti, poi nel piccolo corridoio che porta alla famosa stanza dove c'era la tv accesa c'era un'altra gora di sangue, c'era il sangue vicino allo stipite della porta che dà alla cantina dove la ragazza verosimilmente è stata appoggiata perché ci sono i segni di striatura dei capelli. Poi questa scala piccola molto stretta, dove c'era tutto il sangue non solo sui gradini ma anche sul muro a dimostrazione che il corpo di questa ragazza è scivolato fino all'ultimo gradino": L'uomo si è detto colpito dal "vedere quel corpo, il volto completamente ricoperto di sangue".

 

Cassese ha detto di aver capito subito che Chiara era stata aggredita e uccisa con un certo accanimento che si percepiva per la presenza della grande quantità di sangue e dai segni di "trascinamento della ragazza verso la porta della cantina. Poi quando è arrivato il medico legale che ha fatto un primo esame necroscopico e ha visto che la parte posteriore del capo aveva presentato uno sfondamento che ti dava comunque la certezza di un accanimento, non di un unico colpo mortale per quella ragazza".

Tra le tante cose che non tornano nelle indagini passate c'è quella della Sit, delle sommarie informazioni testimoniali rese da Sempio durante le quali sarebbe spuntato il famoso scontrino del parcheggio di Vigevano. L'interrogatorio è stato interrotto? Gli interrogatori degli altri due amici sono stati svolti in contemporanea? Sempio è andato a casa a prendere lo scontrino? "È una versione data dal signor Sempio. Io escludo che lui possa essere uscito dalla caserma. Dichiara delle cose che io escludo perché non si esce dalla caserma senza aver firmato un verbale", afferma Cassese. La conduttrice afferma che allora c'è un verbale inesatto, oltre a essere "pieno di omissioni". Ci sono "due omissioni su quel verbale", ammette il carabiniere, "che poi sono due inesattezze. Il fatto dell'interruzione del verbale come orario e il motivo, e la riapertura del verbale nell'orario successivo". 

 

Risulta dai verbali anche una sovrapposizione tra gli orari dell'interrogatorio di Sempio e gli altri. Ma non solo. Un elemento cruciale è quello del computer di Stasi su cui gli investigatori hanno svolto delle attività senza fare la cosiddetta copia forense che serve a estrarre dati senza pregiudicare il dispositivo. "Il 14 agosto quando facciamo la perquisizione a casa di Alberto, non come indagato ma per ricercare gli oggetti di Chiara, vediamo questo computer che lui ci aveva accennato per la tesi e lo acquisiamo -racconta Cassese - Andiamo in caserma e lui insistentemente ci chiede il file della tesi, così abbiamo parlato con la Procura e per la prima volta abbiamo attivato quel computer". Su una "chiavetta di proprietà del maresciallo abbiamo riversato il file della tesi e dopo l'abbiamo masterizzato e gli abbiamo dato il Dvd. Dopodiché quel computer è arrivato poi in caserma a Vigevano e sono state fatte delle aperture per interessi investigativi". Due operazioni che hanno pregiudicato molto delle indagini tecniche. "Quindi avete cancellato di fatto l'alibi in quel momento?", chiede Panicucci. "Sì, tecnicamente, dopo abbiamo scoperto" di aver cancellato l'alibi di Stasi.

Ma alla luce degli errori nelle vecchie indagini e delle evidenze di quelle nuove, è ancora convinto che Alberto Stasi sia colpevole? "Nonostante gli errori per me ci sono altri elementi che lo conducono su quella scena del crimine con delle responsabilità", risponde Cassese.

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