Più Libri più liberi, censurano l'editore di estrema destra ma stanno zitti su chi pubblica Br e Stalin
«Non si mettono le mutande alle parole». La massima di Aldo Busi descrive alla perfezione una vicenda grottesca, al centro di uno scontro culturale, politico ed ideologico. Perché spulciando bene tra chi ha firmato la lettera con la quale si chiedeva il boicottaggio della casa editrice “Passaggio al Bosco” dalla fiera della piccola e media editoria Più Libri più liberi di Roma, è emersa un’anomalia davvero interessante. Accanto a un folto gruppo di intellettuali (Alessandro Barbero, Christian Raimo, Antonio Scurati, Zerocalcare, Carlo Ginzburg, Daria Bignardi e Caparezza) vi è anche una casa editrice fortemente identitaria (ma rossa come il fuoco) denominata “Red Star Press”. Al centro della tesi accusatoria il catalogo che conterrebbe testi «di un progetto apologetico che dipinge la temperie dei fascismi europei, anche nei loro aspetti più violenti, persecutori e sanguinari, come un’esperienza eroica da cui trarre esempio». Il sito di "Red Star Press" illustra, nel dettaglio, un vasto catalogo di libri e di t-shirt in vendita nello shop online oltre all'appello sopracitato e riportato anche sul portale stesso. Magliette della Repubblica Democratica Tedesca, dell’Unione Sovietica, degli Antifa ed una che si rifà alle Molotov.
La censura dei vip di sinistra, da Scurati a Zerocalcare tutti contro "l'editore fascista"
Addentrandoci nell’elenco dei libri proposti, il nostro occhio cade su “No pasaran, il libretto rosse delle brigate internazionali antifasciste”. Molto interessante anche “1968, la rivolta necessaria”, senza per altro dimenticare le biografie di Mao, Stalin e Che Guevara. Immancabili i testi della “resistenza” palestinese e “dell’oppressore” israeliano. Di grande impatto “Antifa, storia contemporanea dell'antifascismo militante europeo” e “Volevamo tutto, la guerra del Capitale all’antifascismo: una storia della Resistenza tradita”. Imperdibile “La compagna p38, ascesa e caduta della brigata Primavalle”. Il volume redatto da Dario Morgante narra le imprese di «uno dei più temuti gruppi di fuoco delle Brigate rosse. Tra spacciatori gambizzati e timidi amori, attentati al cuore dello Stato e corse con il Benelli, il tempo accelera il suo ritmo e i Settanta cedono il passo agli Ottanta. Il nuovo decennio appare subito difficile, con l’Italia che si mette il vestito buono, promettendo ostriche e champagne per tutti. Mentre la stagione della lotta armata sembra volgere al termine, per i quattro amici inizia l’inevitabile resa dei conti, più drammatica e sanguinosa di quanto si possa immaginare».
"Nazisti", "cambia pianeta": guerre stellari Raimo-Borghi sulla censura sinistra
Titoli che, è facile da comprendere, hanno un fortissimo impatto ideologico. E che potrebbe spaventare, al pari dei volumi di “Passaggio al bosco”, gli ignoranti, i faziosi e tutti colori i quali non hanno ancora capito come la cultura, quella vera, debba essere libera ed indipendente. Vietare di leggere un libro solo perché i concetti espressi sono discutibili o boicottare una casa editrice perché ha una linea diversa da quella dettata dal mainstream rischia di ricalcare fin troppo da vicino la trama del capolavoro di Ray Bradbury, Fahrenheit 451. «Io sono cresciuto con un paletto molto rigido e non melo sono inventato io. Ovvero: non si condividono gli spazi con i nazisti. Significherebbe accettare che ogni opinione è uguale e che una vale l'altra – ha affermato Zerocalcare nel suo video pubblicato su Instagram -. Ma è davvero così? Davvero per le istituzioni culturali di questo Paese, per chi da anni ci fa la morale con discorsi altissimi sull’importanza della Memoria e della democrazia del rispetto, nazismo e antinazismo sono la stessa cosa?». Intanto il Comune di Roma in polemica fa sapere che non parteciperà all’inaugurazione della fiera.
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