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Delirio di Hannoun sulla pena di morte: "In Italia non c'è, a Gaza sì". Il video esclusivo

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Ieri pomeriggio Mohammad Hannoun forse ha superato il limite e da Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, ha pronunciato queste parole, tornando a parlare della cosiddetta legge del taglione (secondo cui “chi uccide va ucciso”, episodio che gli è costato il daspo dalla città di Milano) e della pena di morte: “I collaborazionisti sono una unità criminale appartenente all’esercito israeliano. Per cui sono peggio dei soldati israeliani, questa è la loro qualifica. Questi collaborazionisti hanno ucciso con le loro mani sporche di sangue decine e decine di bambini e donne gazawi. Passiamo al dopo: nella Striscia di Gaza e in Palestina, come nello statuto dell'OLP, di al Fatah, del fronte popolare, e lo stesso statuto palestinese, c'è la pena di morte, c’è. Non l’ho inventata io, nello statuto palestinese c'è la pena di morte, come c'è negli Stati Uniti e in alcuni stati, ma in Italia non c'è, per cui non possiamo chiedere l'esecuzione di un collaborazionista, perché non c'è la pena di morte in Italia, a Gaza c'è”. Che altro deve dire il giordano filo Hamas per far prendere una posizione netta a tutti coloro che lo sostengono? (Giulia Sorrentino)

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