Torvaianica, arrestato il mandante dell'omicidio di “Passerotto”. Quei possibili legami con l'attentato a Ranucci
C’è una svolta nelle indagini relative all’omicidio di Selavdi Shehaj, detto “Passerotto”, ucciso sulla spiaggia di Torvaianica, in provincia di Roma, lo scorso 20 settembre. Come riporta l’Ansa, il cittadino albanese Altin Sinomati, ritenuto dagli inquirenti il mandante del delitto, è stato arrestato ad Abu Dhabi dalla polizia degli Emirati Arabi. Sull’uomo, latitante da tempo, spiccava un mandato di cattura internazionale, il cosiddetto “red notice”, emesso dall’Interpol su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) della Capitale.
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L’accusa: “Ha ordinato l’eliminazione di Shehaj”
Le indagini, condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, dalla Squadra Mobile della Questura di Roma e dallo Sco della Polizia di Stato, hanno consentito di consolidare un “granitico quadro di accusa”, si legge nella nota diffusa questa mattina dalla procura capitolina, nei confronti dell’indagato. Secondo l’accusa, Sinomati avrebbe “ordinato l’eliminazione di Selavdi Shehaj” a Raul Estaban Calderon “facendogli recapitare materialmente una somma di 150mila euro” come compenso per l’esecuzione. Calderon è stato già condannato all’ergastolo per l’omicidio di Fabrizio Piscitelli, detto “Diabolik”, il capo ultrà della Lazio ucciso il 7 agosto del 2019 a Roma.
Le altre condanne
Per il delitto di Torvaianica sono state già emesse altre condanne al termine del processo di primo grado davanti alla Corte d’Assise di Frosinone. Oltre a Calderon, anche Giuseppe Molisso è stato condannato alla pena dell’ergastolo per concorso in omicidio. Sinomati, invece, è imputato in un altro procedimento penale. Secondo l’accusa, avrebbe fatto parte della principale organizzazione di narcotraffico operante su Roma, diretta da Giuseppe Molisso e da Leandro Bennato, smantellata nel corso di un’operazione dei carabinieri a marzo del 2025.
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Gli ipotetici collegamenti con l’attentato a Ranucci
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, nei giorni scorsi Giuseppe Molisso sarebbe finito al centro delle indagini sull’attentato dinamitardo subito dal giornalista di Report Sigfrido Ranucci, avvenuto davanti alla sua abitazione di Pomezia giovedì sera. Sulla vicenda sono in corso ulteriori accertamenti da parte della Dda. Gli investigatori non escludono la pista legata alla malavita locale ed eventuali fronde violente del mondo ultrà.
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