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Rota Romana, Konrad Maria Ackermann nuovo promotore di Giustizia

Foto: Facebook

Francesco Capozza
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Come anticipato qualche giorno fa da Il Tempo, è iniziato quello che Oltretevere già definiscono «l’autunno caldo» per le nomine in Vaticano. Dopo quella di monsignor Filippo Iannone a nuovo prefetto del Dicastero per i Vescovi – casella precedentemente occupata nientemeno che dal nuovo pontefice – è iniziato lo spoils system di Papa Leone XIV. Già nei giorni scorsi sono state riempite caselle vacanti, come quella di secondo segretario personale di Prevost, oltre all’allontanamento dalla Segreteria di Stato di monsignor Roberto Campisi, nominato Osservatore permanente della Santa Sede presso l’Unesco seguendo l’intramontabile schema della promozione/rimozione.

 

 

 

Il Papa ha effettuato un’altra nomina, quella del nuovo promotore di Giustizia del Tribunale della Rota Romana. Il prescelto è il Reverendo Konrad Maria Ackermann, finora semplice Notaro nel menzionato organismo giudiziario. Questa promozione, forse di secondo piano, esplicita però la volontà di Leone d’iniziare a mettere mano anche al settore giudiziario vaticano, argomento sollevato già da numerosi porporati prima del Conclave e reso ancora più spinoso dall’inizio del processo d’appello che vede coinvolto anche il cardinale Angelo Becciu. Il Tribunale della Rota romana si occupa soprattutto delle cause di nullità matrimoniale, che costituiscono la grande maggioranza delle cause discusse presso la Rota. Esse riguardano i matrimoni contratti con rito cattolico, fra due cattolici oppure fra un coniuge cattolico e uno ateo o di altra confessione. Il ricorso al tribunale della Rota per le cause di nullità matrimoniale è facoltativo in primo grado e in secondo grado (i fedeli possono infatti decidere di rivolgersi ai tribunali ecclesiastici del loro territorio) ma diventa obbligatorio dal terzo grado di giudizio in poi. Comunemente si parla di «annullamento della Rota», o addirittura di «divorzio cattolico», ma tecnicamente si tratta di un riconoscimento di nullità. La figura del promotore di Giustizia nei vari Tribunali vaticani è in pratica l’equivalente del pubblico ministero nell’organizzazione giudiziaria italiana; come un PM il promotore è responsabile dell’azione penale e della supervisione delle indagini.

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