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"Ci sono anch'io". Il video delle giornaliste del Tg1 sul sito sessista: "Basta, denunciamo"

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Ci sono anche le giornaliste del Tg1 nel sito sessista chiuso dalla Polizia postale. La loro denuncia nel corso del telegiornale di questa sera. "Ci sono anch'io sito su questo sito", dice Laura Chimenti, "ma potreste esserci anche voi su siti analoghi, credetemi è orribile perché non siamo oggetti, non siamo corpi da usare e da umiliare. Vedere le nostre immagini con sottoscritti certi commenti fa male a noi che siamo personaggi pubblici, a voi che non siete persone famose. Dobbiamo dire no a questa squallida logica del web, non abbiate paura, denunciamo, ora basta".

@tg1rai Anche le nostre colleghe sono finite su questi siti #sessisti a loro insaputa e loro malgrado. E questa è la loro, la nostra, denuncia. #davedere #stopviolence #stopviolenceagainstwomen @giorgiacardinaletti @valentinabisti #Tg1 ♬ suono originale - Tg1Rai

 

"Ci sono anch'io su questo sito", afferma Maria Soave, "ed è come subire una violenza, come se il nostro corpo fosse un oggetto alla mercé di chiunque. Essere spogliati della propria dignità, della propria privacy non è accettabile, non è goliardia, non è ironia, è soltanto violenza. E allora denunciamo, denunciate perché non siete sole e perché tutto questo non colpisca più nessuna".

 

Tra le denunce anche quella di Valentina Bisti: "Ci sono anch'io e credetemi è stato terribile vedere una mia foto personale, il mio corpo pubblicato senza il mio consenso ed esposto a commenti sessisti, è un gesto molto grave che non dobbiamo sottovalutare. Voglio dire a tutte le donne che si trovano nella mia stessa situazione che la colpa non è nostra, non siamo noi a doverci vergognare: questa è violenza, basta, dobbiamo denunciare.

 

"Ci sono anch'io", denuncia poi Giorgia Cardinaletti, "e anche io ho letto questi commenti rivoltanti; denunciamo tutte e denunciamo tutti per smontare ogni pezzo di questa macchina diabolica digitale che va avanti da anni e che alimenta la logica del branco, quella logica che giustifica tutto come gioco, goliardia. No, è violenza, basta, denunciamo".

 

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