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Molestie a una ragazza al concertone del Primo maggio, espulsi i tre tunisini

Giulia Sorrentino
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Rimpatrio per i tre tunisini che hanno molestato una ragazza di 25 anni durante il concerto del 1° Maggio: è questa la decisione del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, grazie al quale venerdì 9 maggio gli uomini hanno lasciato il suolo italiano. «Seguo con attenzione la vicenda dell’aggressione ai danni di una giovane donna al Concerto del Primo Maggio a Roma. Tre cittadini stranieri, tra i 22 e i 25 anni, venuti in Italia con una richiesta di soggiorno per studio, sono stati bloccati dalle Forze dell’ordine e per loro adesso è stato chiesto il nulla osta al magistrato per l’espulsione», aveva detto una settimana fa. Tanto è bastato per mantenere la parola dagli italiani e per proseguire la lotta di questo Governo contro la violenza e l'immigrazione clandestina.

«Mentre la mia amica urlava per chiedere aiuto, c’era chi le diceva di smettere, che disturbava la musica. Non volevo credere alle mie orecchie. Ti rendi conto di quello che sta succedendo e non fai niente?» aveva raccontato la vittima che, grazie anche all’intervento dell’amica, è stata poi soccorsa e accompagnata in ospedale per accertamenti. Ma è per merito delle descrizioni fornite e dell’intervento degli agenti del commissariato Esquilino, che i molestatori erano stati subito rintracciati e arrestati per violenza sessuale, anche se poi erano stati liberati ed era stato disposto per loro l’obbligo quotidiano di firma. Una decisione, quella del titolare del Viminale, che è riuscito a mettere in pratica in tempi brevissimi e che ci auguriamo possa essere un importante deterrente per chiunque voglia provare a perpetrare simili reati sul suolo italiano.

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