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Campi Flegrei, la terra trema ancora. De Natale: "Non c'è nulla di stabile"

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Una nuova scossa bradisismica ha spaventato gli abitanti dell’area dei Campi Flegrei. Come rileva l’Ingv, alle ore 3.03 è stato registrato un evento sismico di magnitudo 2.7, a una profondità di 2 km. Ieri si è svolto l’incontro a Palazzo Chigi tra il governo e i sindaci di Pozzuoli e Bacoli per delineare gli interventi per l’area flegrea dopo le continue scosse degli ultimi giorni. Ma cosa sta accadendo? Quali sono gli scenari? Giuseppe De Natale, dirigente di Ricerca Ingv, ha risposto agli interrogativi più urgenti in un'intervista concessa a Sky tg24. Qualcuno ha allontanato la possibilità di un peggioramento della situazione, ma perché allora assistiamo a un aumento della frequenza delle scosse? "Ai Campi Flegrei non c’è nulla di stabile, in quanto c’è un sollevamento lento ma continuo che perdura dal 2006; e poi c’è una sismicità crescente, ormai quasi continua, con magnitudo massime in progressivo aumento", ha spiegato l'esperto. 

 

 

"Il bradisisma consiste nell’aumento di pressione nella crosta superficiale (0-4 km di profondità); questa pressione interna, in continuo aumento dal 2006 a oggi, genera sia il sollevamento del suolo che la sismicità, quest’ultima perché, oltre certe soglie, la sovrapressione spacca le rocce", ha spiegato De Natale. Quali sono i segnali da tenere sotto controllo? Il dirigente di Ricerca Ingv è stato chiaro: "I principali segnali che indicano l’evoluzione del fenomeno sono i segnali sismici, il sollevamento del suolo e le variazioni geochimiche nella composizione delle acque e dei fluidi emanati dal suolo". La popolazione deve seguire le indicazioni delle Istituzioni e, nel caso in cui fosse necessario, segnalare disagi o lesioni. 

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