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Naufragio 007, "modifiche non registrate": chiesto il processo per il comandante

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Emanuele Romano
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Processo in vista per Claudio Carminati, l’armatore e comandante della barca con a bordo 21 agenti dei servizi segreti italiani e israeliani, che a causa del maltempo, si inabissò per 16 metri nelle acque del lago Maggiore, al largo di Lisanza (Varese), lo scorso 28 maggio. I morti furono 4, tra i quali Anya Bozhkova, 50 anni, di origine russa, moglie di Carminati, per quale, ieri a chiusura delle indagini, è stata formalizzata la richiesta di rinvio a giudizio con le accuse di disastro colposo e omicidio plurimo colposo. Le altre vittime furono Claudio Alonzi, 62 anni, Tiziana Barnobi, 53, e Shimoni Erez, 54, israeliano. Alonzi e Barnobi appartenevano ai servizi segreti italiani, Erez era un ex del Mossad e quel giorno la barca era stata noleggiata per festeggiare il suo compleanno. A bordo del «Gooduria» c'erano in tutto ventuno 007, oltre a Bozhkova e Carminati, il quale ha sempre sostenuto di non sapere che i passeggeri dell'imbarcazione fossero agenti segreti.

 

 

Tante le ricostruzioni sull’accaduto, tuttavia chiarite dalla perizia sul naufragio, chiesta dal pubblico ministero di Busto Arsizio, Massimo De Filippo, e redatta da Carlo Ceccarelli (uno dei periti che lavorarono al naufragio della Costa Concordia). Carminati quel giorno sottovalutò l'allerta meteo - sostiene il perito che indicava l'arrivo di una forte ondata di maltempo. Non solo, le modifiche «artigianali» che il comandante ha apportato alla barca senza mai registrarle e, secondo l’esperto probabilmente, senza mai valutarne l'impatto sulla stabilità dell'imbarcazione, sarebbero le cause del naufragio, in combinazione con il sovrannumero di passeggeri presenti sul «Gooduria»: in tutto 23 persone tra ospiti ed equipaggio contro la capienza massima prevista di 15.

 

 

Anche gli 8 in più, a parere del perito, avrebbero contribuito a destabilizzare l'imbarcazione. Imbarcazione che, oltretutto, risultò priva di assicurazione. Sarà poi il processo a validare la perizia e le tesi dell’accusa. Mentre sulla circostanza del compleanno da festeggiare, la verità è emersa solo qualche settimana fa, quando è stata resa nota la biografia di Barnobi e Alonzi, inserita sulla Parete della memoria negli uffici di Palazzo Dante, sede del Dis, in occasione della Giornata della Memoria per ricordare i caduti dei servizi segreti. La notizia è riportata nelle ultime cinque righe, indentiche per entrambi gli agenti: «Perde la vita nelle acque del Lago Maggiore il 28 maggio 2023, nel corso dello svolgimento di una delicata attività operativa con Servizi Collegati Esteri».

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