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Pasqua di guerra, San Pietro blindata: bonifiche e cecchini per proteggere il Papa

Francesca Musacchio
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Tra guerre, rischio terrorismo e timori per la salute del Papa. La settimana Santa è quasi al termine e Roma si sveglia ancora blindata e preoccupata. Con il Lunedì dell’Angelo si concluderanno i riti e le festività pasquali che quest’anno hanno dovuto fare i conti con il clima teso legato agli alert sulla sicurezza e le condizioni di salute del Papa. Su turisti e fedeli che affollano la Capitale sta vegliando l’apparato messo in campo da Questura e Viminale, che ha previsto l’impiego di 1.500 uomini per bonifiche, controlli e presidi agli obiettivi sensibili. E mentre Roma brinda per aver raggiunto il record di turisti (la previsione per quest’anno è di superare il milione e 115mila presenze), la mancata partecipazione di Bergoglio alla Via Crucis al Colosseo ha impensierito i fedeli, che ieri hanno atteso con ansia la veglia nella Basilica di San Pietro per rivedere il Papa. Un velo di mestizia che si è diradato poco prima di pranzo quando la sala stampa del Vaticano ha confermato la presenza del Papa. Un sospiro di sollievo per tutti, mentre nell’aria riecheggiavano ancora le parole delle meditazioni scritte di suo pugno dal Santo Padre proprio per i riti del Venerdì Santo.

 

 

La speranza di tutti, infatti, è proprio nella «resurrezione» che allontani le paure che hanno segnato la Pasqua. Ma non bisogna abituarsi alla guerra, dall’attacco terroristico a Mosca fino alle guerre in Ucraina e in Medio Oriente. È il messaggio arrivato ieri dal presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi e il segretario generale, monsignor Giuseppe Baturi, che nel formulare gli auguri a tutti i fedeli hanno ricordato: «Stiamo sperimentando delle tenebre profondissime che avvolgono migliaia di persone, in tanti luoghi nel mondo, in particolare in Ucraina e in Terra Santa. Quanta desolazione! Non possiamo abituarci alla guerra, ai combattimenti che non risparmiano deboli e innocenti, soprattutto i bambini: dovremmo sempre guardare attraverso le loro lacrime, attraverso il pianto dei più piccoli. È da lì che capiamo tutto l’orrore e la violenza della guerra, dell’ingiustizia e quanto questo sia inaccettabile». E mentre tra piazza San Pietro e le strade del centro storico in questi giorni sciamano migliaia di persone, rapite dalle bellezze della Capitale e dal clima tutto sommato favorevole, che tentano di esorcizzare la paura, le forze dell’ordine anche ieri hanno continuato a monitorare la situazione. Per la Via Crucis sono stati impiegati anche tiratori scelti e sistemi di doppio filtraggio per l’accesso all’area del Palatino.

 

 

Ma alberghi, bar e ristoranti brulicano di turisti che pare non si siano lasciati intimorire dalla complicata situazione internazionale. Probabilmente, al buon umore di chi ha deciso di trascorrere la Pasqua a Roma contribuisce anche la decisione del ministero della Cultura di aprire gallerie, aree e parchi archeologici statali per consentire ai visitatori di godere delle bellezze artistiche, museali, paesaggistiche e culturali italiane. Tuttavia, questo non ferma il piano sicurezza di Pasqua. Ieri, infatti, qualche ora prima della veglia è partita la bonifica proprio a piazza San Pietro dove le centinaia di sedie sistemate per permettere ai fedeli di seguire la cerimonia sui maxischermi sono, però, rimaste vuote. Una celebrazione lunga che, pare, proprio per questo ha convinto Francesco a non partecipare alla Via Crucis per preservare la sua salute. E oggi, a mezzogiorno, dalla loggia centrale della Basilica dovrebbe impartire la tradizionale Benedizione «Urbi et Orbi».. Anche in questo caso il calendario delle celebrazioni della Settimana Santa si interseca con il piano sicurezza. In mattinata, infatti, verrà eseguita una ulteriore bonifica di piazza San Pietro. E grazie alle operazioni di controllo e ai servizi sicurezza predisposti in questi giorni, i carabinieri del comando provinciale di Roma hanno arrestato, in sole 48 ore, 51 persone per vari reati. Solo nell’area di San Pietro, sempre gli uomini dell’Arma, hanno eseguito due arresti e due denunce.

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