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Carceri, altro detenuto si toglie la vita in Italia. Sono 14 da inizio 2024

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Nei giorni delle discussioni su Ilaria Salis arriva una nuova tragedia in Italia. «È stato ritrovato ieri sera verso le 20 impiccato nella sua cella della sezione infermeria del carcere di Verona, è il 14mo detenuto morto suicida dall’inizio dell’anno, il quinto in poche settimane nel penitenziario scaligero. A nulla sono valsi i soccorsi della Polizia penitenziaria e del personale sanitario», l’annuncio di Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria. 

 

 

«Si tratta di un detenuto di origini ucraine che già un mese fa si era tagliato la gola ed era per questo stato ricoverato in ospedale - spiega De Fazio -. Nostro malgrado, la carneficina nelle carceri del Paese continua, così come proseguono il malaffare, le risse, le aggressioni alla Polizia penitenziaria, il degrado e molto altro ancora. Pure un appartenente al Corpo di polizia penitenziaria due settimane fa si è tolto la vita». «Apprezziamo che il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, dopo le incaute dichiarazioni in occasione della relazione al Parlamento sull’amministrazione della giustizia abbia parzialmente corretto il tiro rispetto alla drammatica piaga delle morti in carcere, ma è ancora troppo poco - prosegue il segretario della Ulpa Pp -. Non bastano le dichiarazioni d’intenti, pur in parte condivisibili, e i progetti di ampio respiro che, a voler pensar male sperando di non azzeccarci, potrebbero servire a buttare la palla in tribuna. Servono interventi subito. Ribadiamo che allo stato attuale è persino in dubbio la sussistenza dei presupposti giuridici per il mantenimento delle strutture carcerarie».

 

 

Ed ecco la richiesta all’esecutivo poche ore dopo il tragico evento: «Il Ministro Nordio e il governo Meloni varino subito un decreto carceri per consentire cospicue assunzioni straordinarie, con procedure accelerate, alla sola Polizia penitenziaria mancano 18mila unità, e il deflazionamento della densità detentiva, sono 15mila i ristretti in più, pure attraverso una gestione esclusivamente sanitaria dei malati di mente e percorsi alternativi per i tossicodipendenti. Parallelamente - conclude De Fazio - il Parlamento approvi una legge delega per la riforma complessiva del sistema d’esecuzione penale, la reingegnerizzazione del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità e la riorganizzazione del Corpo di polizia penitenziaria. Ogni giorno che passa i morti aumentano».

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