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Firenze, molotov contro il consolato americano. Come hanno agito, la pista inquietante

Christian Campigli
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Un episodio che non ha, fortunatamente, causato feriti. Ma che, al tempo stesso, non può e non deve essere minimamente sottovalutato. Perché il marchio di fabbrica è talmente evidente da non lasciare dubbi sulla matrice. Due bottiglie incendiarie sono state lanciate questa notte, all'incirca alle quattro, verso il consolato degli Stati Uniti di America a Firenze. Gli inquirenti stanno cercando di capire se si tratti di una persona o di due. Gli ordigni sono stati tirati da una strada laterale ma non hanno raggiunto l'edificio e sono esplosi sulla strada. Sul posto sono intervenuti i carabinieri avvisati dalla vigilanza della sede diplomatica. Accertamenti per risalire agli autori sono in pieno corso. Le bottiglie hanno fatto delle fiammate sull'asfalto e non risultano al momento danni né materiali né tanto meno a persone.

 

La zona è, ovviamente, videosorvegliata e gli accertamenti degli uomini in divisa avrebbero già preso in esame le immagini disponibili. È già stata  informata la procura di Firenze. Il consolato degli Usa a Firenze è una sede guidata da un diplomatico di carriera e si trova in lungarno Vespucci. L'edificio copre il perimetro di un isolato ed è da anni protetto e vigilato, anche tenendo a distanza il transito dei veicoli, per prevenire disordini e attacchi. Il lato che si affaccia sul fiume Arno è solo pedonale. Chi ha lanciato le bottiglie incendiarie avrebbe agito da una strada traversa, a una distanza che impedirebbe di colpire l'edificio e, forse, anche di non farsi riconoscere.

Non serve un genio per collegare molotov e movimenti eversivi prossimi al mondo antagonista ed anarchico. È necessario ricordare che, nell'aprile del 2016, quattro molotov vennero lanciate intorno alle 5 del mattino contro una caserma dei carabinieri, in via Aretina, a Firenze. Senza dimenticare che, l'anno successivo, cinque anarchici vennero arrestati per la bomba di Capodanno piazzata sempre nel capoluogo toscano. In quel caso l'artificiere Mario Vece rimase gravemente ferito, investito dall'esplosione di una bomba artigianale lasciata davanti a una libreria vicina a Casapound.

 

Il sindaco di Firenze, Dario Nardella ha parlato stamani al telefono con la console Usa, Daniela Ballard per esprimere solidarietà dopo il lancio di bottiglie incendiarie verso la sede del Consolato americano nel capoluogo toscano. “È stato un gesto grave e ingiustificabile e assicureremo la piena collaborazione ai carabinieri per identificare i responsabili”. Sul grave attentato è intervenuto anche il deputato di Fdi, Giovanni Donzelli. “Il lancio di molotov verso il consolato degli Stati Uniti, avvenuto questa notte a Firenze, è un fatto criminale di una gravità inaudita: estremisti politici violenti non devono avere alcuna copertura. La nostra solidarietà e stretta vicinanza per l'inqualificabile gesto va innanzitutto al personale diplomatico americano. Le istituzioni diano una risposta forte ed immediata contro questo gesto inqualificabile e forniscano totale collaborazione e supporto alle forze dell'ordine per individuare al più presto i responsabili. Il governo è già al lavoro in questo senso”. 

Perentoria anche la posizione dell'europarlamentare della Lega, Susanna Ceccardi. “Ferma e assoluta condanna per il gravissimo gesto ai danni del consolato Usa di Firenze, contro cui la scorsa notte sono state scagliate due bottiglie incendiarie. Mi auguro che gli estremisti responsabili di questo atto inqualificabile siano quanto prima individuati e puniti. Al console Daniela Ballard tutta la mia solidarietà”.

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