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Fiorentina, attacco clamoroso a Nardella: cosa spunta in Curva Fiesole

Christian Campigli
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Una contestazione senza precedenti. Chiara, netta, roboante. Che avrà, non serve un analista politico laureatosi ad Harvard per comprenderlo, un peso enorme (se non decisivo) alle prossime elezioni amministrative di giugno. La curva Fiesole, il cuore stesso del tifo della Fiorentina, ha lanciato un messaggio che lascia poco all'interpretazione. Diretto all'attuale sindaco di Firenze, Dario Nardella. Pochi minuti prima del fischio di inizio della gara di campionato Fiorentina–Udinese sono apparsi tre striscioni. Il primo recitava la seguente frase: “Firenze e Fiorentina, connubio per l'eternità”. Vi era poi il secondo: “Nardella tranquillo, alla copertura ci s'è pensato noi” ed infine il terzo, il più pesante, che fa (in modo poco elegante) direttamente riferimento alle origini del primo cittadino (nato a Torre del Greco, ridente cittadina in provincia di Napoli): “Non sarà un napoletano a mandarci via dalla nostra città”.

 

La contestazione è figlia del lungo tira e molla tra la società e Palazzo Vecchio sulla ristrutturazione dello stadio Franchi. Il presidente viola Commisso, a più riprese, ha fatto sapere che non vuol mettere un centesimo per un'arena così obsoleta (costruita nel lontano 1934). Nardella prima ha cercato di usare i denari del Pnrr, poi, dopo la clamorosa bocciatura europea, ha optato per un progetto meno ambizioso (e più economico), ma che obbligherebbe la Fiorentina a giocare per due stagioni in un'altra città. Scartata l'ipotesi Empoli, la soluzione più plausibile (per la politica cittadina) sarebbe (forse) Modena. Un'idea che, i tifosi viola, hanno già bollato come “folle”.

 

Nel frattempo è giunta una notizia che, certamente, avrà un peso decisivo per la conquista di Palazzo Vecchio. Questo accordo non s'ha da fare. Nonostante i tentativi estremi, gli inviti alla riflessione e i dialoghi tra leader, Italia Viva ha fatto saltare il banco e ha deciso di correre da sola. In settimana c'era stata una riapertura del dialogo col Pd, che, questo pomeriggio, si è definitivamente chiusa. Troppe le distanze sui programmi (stadio, multe, sicurezza e viabilità, solo per citare le più importanti), ma decisiva anche la volontà dei dem toscani di non voler partecipare, il prossimo 3 marzo, alle primarie di coalizione. Una conditio sine qua non richiesta espressamente da Matteo Renzi. In uno scenario completamente nuovo per Firenze, manca un ultimo tassello: l'ufficializzazione di Eike Schmidt come candidato per il centrodestra. Arriverà sabato prossimo al congresso cittadino di Fratelli d'Italia? Restando nell'ambito della parafrasi manzoniana, viene scontato affermare che ai posteri l'ardua sentenza.

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