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Roma, caccia a tre nomadi per l'omicidio di un 14enne a Monte Compatri: i possibili moventi

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Sei colpi sparati in piena notte da una macchina in corsa nell'estrema periferia sud est di Roma. Due proiettili che hanno centrato in pieno petto Alexandru Ivan, un ragazzino di 14 anni che si trovava in macchina con il patrigno, che lo aveva portato con sé per dare una lezione a un gruppo di rivali in affari con cui tre ore e mezzo prima aveva ingaggiato una rissa a suon di pugni e testate in un bar, distante solo un paio di chilometri da dove è avvenuta l'omicidio. Un fatto atroce che avrebbe come sfondo due moventi, quello legato alla droga, ma chi indaga non esclude nemmeno il litigio per futili motivi degenerato poi in una sparatoria. È la cronaca degli eventi che hanno caratterizzato il feroce omicidio avvenuto sabato notte nel parcheggio del capolinea delle metro C Pantano, tra il comune di Roma e quello di Monte Compatri, degno delle faide criminali più agguerrite del Sud America.

 

 

I colpi che hanno ucciso Alexandru, appassionato di calcio e benvoluto da tutto il quartiere, secondo la ricostruzione dei carabinieri del nucleo investigativo del gruppo di Frascati e di quelli della compagnia, sarebbero stati due, su un totale di sei. Il killer farebbe parte di un commando composto da almeno tre persone che sarebbero sospettate a vario titolo di aver partecipato al delitto. La vittima quando è stata raggiunta dai proiettili si trovava a bordo della macchina insieme al compagno della madre e a un'altra persona, testimone del delitto. La lite che ha preceduto l'agguato è scoppiata davanti alla cassa del bar Esse di via Casilina 2123, dove alcune persone, stando al racconto di una dipendente, si sarebbero picchiate a sangue. Secondo la donna, due dei partecipanti alla lite apparterrebbero a una nota famiglia di narcotrafficanti Sinti della zona.

 

 

"Andava a scuola e giocava a calcio, è morto senza un motivo. Gli hanno tolto la vita per niente", ha detto lo zio della vittima. Gli attimi concitati dell'arrivo del gruppo di fuoco, l'omicidio e la fuga generale delle persone sono stati immortalati dalle telecamere di videosorveglianza installate da Francesco Ferri, il sindaco del Comune di Monte Compatri. Il primo cittadino della località dei Castelli Romani ha chiesto e ottenuto dal prefetto di Roma, Lamberto Giannini, la convocazione di un vertice in prefettura sulla sicurezza della zona, che si terrà giovedì mattina alle 11. Nel corso dell'incontro Ferri chiederà l'istituzione di un presidio fisso delle forze dell'ordine nell'area dove è avvenuto l'omicidio, considerata a rischio perché durante il giorno e la notte è frequentata da tossicodipendenti e spacciatori che terrorizzano i pendolari. Già dalle prossime ore la procura di Velletri, coordinata dal procuratore Giancarlo Amato, potrebbe emettere i primi decreti di fermo nei confronti dei responsabili, che avrebbero agito con premeditazione.

 

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